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ANCONA È partito ieri mattina davanti al giudice Paola Moscaroli il processo per inquinamento ambientale per cui sono finiti a giudizio due vertici della raffineria Api di Falconara: l’amministratore delegato Giancarlo Cogliati e il responsabile del settore Salute-Sicurezza-Ambiente-Qualità Giovanni Bartolini. Si è arrivati a dibattimento dopo l’indagine scaturita da segnalazioni ed esposti firmati dai cittadini a partire dal 2015. Lamentavano esalazioni e cattivi odori presenti nell’aria di Falconara.
Chi c’era
In aula erano presenti alcuni cittadini, esponenti dei comitati civici e il sindaco Stefania Signorini. Il primo cittadino avevano annunciato nei giorni scorsi di voler partecipare all’udienza e così ha fatto. Anche perché l’amministrazione, sostenuta legalmente dall’avvocato Francesco De Minicis, ha presentato la richiesta per entrare formalmente nel processo come parte civile.
Le accuse
I reati contestati ai due imputati sono inquinamento ambientale colposo, getto pericoloso di cose e violazioni delle prescrizioni in materia ambientale. La prima fattispecie è attribuita anche alla società falconarese. Stando all’ipotesi accusatoria supportata dal pm Paolo Gubinelli, sarebbero stati emessi nell’aria - dopo una serie di incidenti capitati all’interno dello stabilimento - «gas pericolosi ricadenti sul centro abitato di Falconara Marittima ed avvertiti dalla popolazione della zona». Inoltre, sarebbero propagate nell’aria - sempre secondo la contestazione accusatoria - delle sostanze con de valori superiori a quelli imprevisti. In questo modo, dice la procura, si sarebbe compromessa la qualità dell’aria «rendendola così anche temporaneamente inidonea a essere respirata». Sarà ora il giudice a stabilire eventuali responsabilità. La raffineria ha sempre rigettato le contestazioni mosse dalla procura, sicura di poter dimostrare l’innocenza dei suoi dipendenti.
Le vittime
L’avvocato Monia Mancini tutela 43 cittadini: «Si tratta di difendere in una sede processuale i diritti delle persone a ambiente sano e a una qualità della vita che è stata compromessa». Il legale Francesca Petruzzo per Onda Verde e Cittadinanza Attiva: «Finalmente il processo è partito, ma rimane l’amaro in bocca per la lentezza dei tempi in cui è maturato il procedimento». All’inizio, nel 2020, c’era stata l’udienza preliminare, poi saltata per un errore procedurale: si è arrivati davanti al giudice con al citazione diretta. Gli avvocati Tommaso Rossi e Valentina Copparoni tutelano WWF e Italia Nostra: «L’auspicio è che finalmente si faccia luce su anni e anni in cui la raffineria Api ha creato un danno enorme all’ambiente, alla vita dei cittadini di Falconara e alle aspettative di rispetto della natura dei nostri consociati».
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