Cattivi odori a Castelferretti, a giudizio i vertici Bufarini: due amministratori accusati di inquinamento ambientale

Cattivi odori a Castelferretti, a giudizio i vertici Bufarini: due amministratori accusati di inquinamento ambientale
FALCONARA -  Inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose. Sono le contestazioni da cui dovranno difendersi Matteo Caimmi e Giordano Bufarini, rispettivamente...

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FALCONARA -  Inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose. Sono le contestazioni da cui dovranno difendersi Matteo Caimmi e Giordano Bufarini, rispettivamente amministratore unico e procuratore speciale dell’opificio di Castelferretti Bufarini srl, specializzato nel trattamento dei rifiuti.

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Il rinvio a giudizio per i due vertici societari, oltre che per l’impresa in proprio per responsabilità amministrativa da reato. È stato decretato ieri mattina dal gup Paola Moscaroli. Il processo si aprirà il 21 settembre. 

Entrambe le accuse (il getto pericoloso di cose è una contravvenzione) sono contestate in concorso. Si sono costituti parte civile sette residenti (avvocato Monia Mancini), l’associazione Onda Verde onlus (legale Francesca Petruzzo) e il Comune di Falconara, rappresentato dall’avvocato Roberto Tiberi. I fatti monitorati dal pm Rosario Lioniello e accertati dai carabinieri del Noe prendono in considerazione un lasso di tempo compreso tra il 2015 e il 2018.

L’iter investigativo è iniziato con una serie di esposti presentati dai cittadini, infastiditi dagli odori molesti gravitanti nella zona di Castelferretti. Stando all’ipotesi accusatoria, l’azienda non avrebbe utilizzato le necessarie cautele per evitare la propagazione nell’aria di effluvi. In sostanza, dice la procura, si sarebbe determinato – nel trattamento delle sostanze conferite - «una compromissione o deterioramento significativo dell’aria rendendola in più occasioni e nel corso degli anni momentaneamente irrespirabile o comunque fioriera di irritazioni e/o malesseri ai danni dei cittadini residenti». A difendere gli imputati, gli avvocati Leonardo Filippucci e Cinzia Molinaro che in udienza hanno eccepito il fatto che sia stata elevata dalla procura l’ipotesi dolosa relativa all’inquinamento. «Che ci sia stata una volontarietà ci sembra fuori luogo, partendo dal fatto che comunque riteniamo infondate tutte le accuse» ha detto il difensore Molinaro. 



Gli avvocati Mancini e Petruzzo: «Il rinvio a giudizio è un passo avanti, sarà un processo difficile ma l’importante sarà chiarire i fatti nella loro dinamica». Il Comune falconarese ha lamentato danni patrimoniali e non: «Ritengo sia importante tutelare i cittadini di Falconara, il territorio e l’immagine di questo ente ed era quindi doveroso partecipare come parte civile al processo – il commento del sindaco Stefania Signorini –. Per troppo tempo i residenti e lo stesso territorio sono stati martoriati dalle emissioni e il procedimento avviato dalla magistratura potrebbe fare finalmente chiarezza su quanto effettivamente accaduto, permettendo così di evitare che accada di nuovo». 

 

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Corriere Adriatico