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FALCONARA - Voli cancellati a causa della nebbia e una pioggia di polemiche investe l’aeroporto delle Marche. Negli ultimi giorni non si contano i voli che hanno subito cancellazioni e annullamenti: sia quelli commerciali che coinvolgono direttamente i viaggiatori che quelli relativi ai trasporti di merce. Voli cancellati da e per Londra Stansted, Charleroi Bruxelles, il volo cargo da Malpensa.
Anche oggi pomeriggio, nonostante l’aeroporto abbia ricominciato ad essere operativo dalle 12, è stato cancellato definitivamente, tra le proteste dei viaggiatori, il volo V71511 della compagnia Volotea ed i passeggeri sono stati accompagnati in bus a Venezia e hanno pernottato nella città lagunare per partire domani mattina alle 9 da Venezia per Palermo. Insomma le difficoltà sono oggettive ma Alexander D’Orsogna, l’amministratore delegato dell’aeroporto Raffaello Sanzio, getta acqua sul fuoco delle polemiche e chiarisce che i problemi sono esclusivamente di natura meteorologica.
Voli cancellati per nebbia all'aeroporto di Falconara
«La regolamentazione aeronautica mette al centro dell’attenzione giustamente la sicurezza – dice il manager italo-americano – e impone massima cautela nei momenti di forza maggiore e di emergenza come questi.
Polemica sui dispositivi nello scalo di Falconara
La polemica parte da lontano: in molti criticano il fatto che al Sanzio gli aerei possano atterrare solo se ci sono condizioni di visibilità di almeno 800 metri e si polemizza anche sul fatto che il dispositivo necessario, l’Instrumental Landing System, un sistema di atterraggio strumentale, all’aeroporto falconarese esiste ma è limitato alla categoria 1 invece che alla categoria 3, normalmente in uso negli scali più importanti. «E’ una polemica strumentale e non intelligente – sottolinea Alexander D’Orsogna - perché a Falconara non sarebbe sostenibile quel tipo di dispositivo considerando il rapporto tra costi elevatissimi e opportunità di utilizzo: nella nostra zona non ci sono nebbie così persistenti da far pensare di acquisire una strumentazione molto costosa e attualmente insostenibile per il bilancio dell’aeroporto delle Marche. I piccoli e medi aeroporti hanno tutti questo tipo di problemi, chi non vive queste situazioni sono gli scali grandi come Milano e Roma. Speriamo davvero che il meteo non si accanisca».
Corriere Adriatico