Vende la pelliccia, truffata dall’acquirente: invece di incassare la somma gli versa 1000 euro

Vende la pelliccia, truffata dall’acquirente: invece di incassare la somma gli versa 1000 euro
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FABRIANO -  Una 45enne di Fabriano mette in vendita la pelliccia su un sito specializzato e, poco dopo, viene contatta da un potenziale acquirente. Pattuiscono il prezzo e la modalità di pagamento, ma viene raggirata e invece di incassare la somma, versa al truffatore ben mille euro.

 

I carabinieri della Compagnia di Fabriano, diretti dal capitano Marcucci, dopo lunga indagine informatica, riescono a risalire ai responsabili, due giovani disoccupati di 20 e 30 anni originari della Sardegna, residenti fuori dalle Marche. È l’ultima truffa online consumata ai danni di un fabrianese. A cadere nella trappola, una 45enne di Fabriano. Quest’ultima aveva deciso di pubblicare un annuncio per la vendita di una pelliccia. Poco dopo è stata contattata. Ne è nata una trattativa che si è conclusa stabilendo il prezzo finale e le modalità di pagamento. L’acquirente avrebbe accreditato la somma di 250 euro alla venditrice e, solo dopo, quest’ultima avrebbe spedito la pelliccia. Con la scusa di disguidi informatici, l’acquirente-truffatore è riuscito a convincere la donna che per sbloccare il tutto, occorresse che la 45enne effettuasse un accredito di provo sulla sua carta prepagata.

Un versamento pari a 250 euro che le sarebbe stato prontamente restituito. La donna è cascata nell’inganno. E non solo ha effettuato un primo versamento di “prova”, ma visto che dall’altra parte si asseriva che in realtà l’accredito non era andato a buon fine, ha ripetuto l’operazione altre tre volte, per un totale di mille euro. Dopo questa quarta operazione, il potenziale acquirente è sparito, non rispondendo più alle sollecitazioni della fabrianese. La donna si è, quindi, resa conto di essere stata truffata. Si è rivolta ai carabinieri della Compagnia di Fabriano che hanno avviato l’attività investigativa.

Dopo lunghe indagini i militari sono riusciti a identificare e denunciare per truffa in concorso i due giovani disoccupati originari della Sardegna. L’appello delle forze dell’ordine è quello di prestare la massima attenzione al computer.

 

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Corriere Adriatico