Malore fatale, addio ad Angelo Palego l’ingegnere sempre alla ricerca dell’Arca perduta

Malore fatale, addio ad Angelo Palego l’ingegnere sempre alla ricerca dell’Arca perduta
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FABRIANO  - Non ha avuto la possibilità di realizzare filmati con telecamere digitali, come avrebbe voluto, ma l’aver individuato il punto preciso in cui si sarebbe arenata l’Arca di Noè, quasi sulla cima del monte Ararat, a circa 4.300 metri di altezza (l’Ararat è un vulcano spento che supera i 5.100 metri), resta di per sé un’impresa di enorme valenza sia sul piano storico sia sotto l’aspetto simbolico.

Un attacco cardiaco ha impedito ad Angelo Palego, ingegnere chimico e studioso di archeologia, nonché biblista, di origini fabrianesi, ma residente a Trecate, nel Novarese, di compiere l’ennesima spedizione sul monte Ararat (sarebbe stata la ventitreesima) per dimostrare in maniera definitiva quanto sosteneva dal lontano 1989, allorchè aveva scoperto la zona in cui sarebbero ben evidenti i resti dell’Arca di Noè. 

 


Palego, che aveva 86 anni, si trovava in Turchia, precisamente a Dogubeyazit, non distante dal confine con l’Iran, proprio per prepararsi alla nuova avventura, quando un malore, nei giorni scorsi, l’ha costretto a un ricovero immediato all’ospedale di Erzurum, nell’Anatolia orientale, per poi portarlo alla morte, affossando così il sogno di una vita. In effetti, lo studioso fabrianese portava avanti ricerche sull’Arca di Noè da ben oltre 35 anni, se solo si pensa che la passione per questa vicenda l’aveva catturato praticamente in concomitanza con la sua adesione alla chiesa dei Testimoni di Geova, avvenuta nel 1984.


Già un anno dopo, infatti, era partito alla volta della Turchia orientale, per altro senza avvertire la moglie né la madre, come aveva ricordato in una delle sue partecipazioni al noto programma televisivo Maurizio Costanzo Show, quanto meno per avere un quadro complessivo del territorio di riferimento, dove poi era tornato in molte altre circostanze. Appena quattro anni dopo, nel 1989, Palego aveva ostentato sicurezza nell’individuazione dell’area in cui si sarebbe arenata l’Arca di Noè, a causa del diluvio universale. Nel corso degli anni, l’archeologo aveva trovato, di volta in volta, dei reperti importanti, a conferma della sua teoria. E ce ne aveva parlato nel 2003, quando già aveva portato a compimento una ventina di spedizioni, rimarcando la propria passione per la Bibbia.


«E’ stata la Bibbia – aveva detto Palego – a fornirmi le coordinate precise della parte del monte Ararat in cui si è arenata l’Arca di Noè. Mi riferisco, in modo particolare, ai capitoli sei, sette e otto della Genesi». Fra i tanti riconoscimenti, Angelo Palego era stato nominato membro onorario dell’Accademia tecnologica dell’Armenia (settore Archeologia) e cittadino onorario della capitale Yerevan, dove gli era stata pure dedicata una strada. 

 

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Corriere Adriatico