FABRIANO - Ha iniziato a dare in escandescenze lungo i viali dei giardini pubblici Regina Margherita, nel cuore di Fabriano, prendendosela, senza motivo, con diversi passanti, sia...
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Gli agenti della polizia locale hanno inizialmente provato a tranquillizzare la donna, ma è servito l’intervento dei sanitari del 118 dell’ospedale Engles Profili. È accaduto mercoledì pomeriggio, alle 18, nei giardini di Fabriano. Protagonista una 28enne nata in Africa e residente da tempo in città. A nulla sono servite le operazioni degli agenti che hanno fatto del loro meglio per rasserenare la donna alle prese con problemi di diversa natura. I medici dell’ospedale cittadino hanno disposto per lei un trattamento sanitario obbligatorio. Istituito con la legge del 23 dicembre 1978, si autorizza quando una persona viene sottoposta a cure mediche urgenti nonostante il suo rifiuto. Si verifica, tranne alcune rarissime eccezioni, solo in abito psichiatrico, attraverso il ricovero presso i reparti di Psichiatria. La legge stabilisce che si può attuare il Tso a due condizioni: la persona necessita di cure e le rifiuta e, quindi, potrebbe diventare pericolosa per sé o per gli altri.
L’episodio di mercoledì è solo l’ultimo caso. Alcuni frequentatori abituali del parco hanno segnalato che la donna in questione era stata già notata mentre camminava lungo i viali del giardino e aggrediva verbalmente i passanti con frasi tipo «Ti ammazzo» oppure «Vai via da qui». Dagli accertamenti delle forze dell’ordine è emerso che offendeva persone senza conoscerle. Non essendoci, quindi, nessun altro motivo dietro quel comportamento strano, sono stati avvertiti i sanitari del 118 del Profili che prima hanno tranquillizzato la 28enne sul posto, poi l’hanno trasportata all’ospedale Profili per ulteriori accertamenti da cui è scattato un trattamento sanitario obbligatorio. L’auspicio è che la giovane donna possa tornare quanto prima in forma e godersi tranquillamente queste giornate autunnali camminando tra i viali del parco cittadino senza problemi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico