FABFRIANO - Tre giorni di fermo produttivo alla Tecnowind. Ma non si arresta l’attività dei vertici aziendali per far fronte a una situazione di estremo disagio che...
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La scarsità di materiale a disposizione dell’azienda ha costretto il management a interrompere la produzione fino a domani (da ieri, infatti, si lavora solo nell’officina meccanica e restano aperti i magazzini per il carico e lo scarico delle merci), segno evidente che pure i fornitori stanno cominciando ad avere seri problemi nello svolgere la propria attività. Ieri mattina, Fim, Fiom e Uilm hanno avuto un confronto con il Cda della Tecnowind, dopodichè hanno tenuto due assemblee con gli oltre 270 dipendenti. Il management ha fatto sapere che si sta muovendo su due versanti: quello finalizzato a dare continuità produttiva all’azienda, perché spera ancora nel fondo di investimento dell’area Euro che ha manifestato interesse all’acquisizione di Tecnowind, e quello del concordato in continuità, che resta comunque lo spettro da evitare fino all’ultimo.
«In sostanza - spiegano i sindacati - c’è la ferma volontà di adoperarsi fino alla fine per una conclusione “normale” della vicenda, vale a dire con la cessione dell’azienda a questo fondo di investimento. Qualora ciò non fosse possibile, è chiaro che si andrebbe verso un concordato in continuità». Per imboccare quest’ultima strada, naturalmente, dovranno sussistere i presupposti del fatturato e della clientela. Di qui, per l’appunto, la necessità di creare le condizioni migliori, affinchè l’attività produttiva prosegua regolarmente. Intanto, nota positiva, è stata versata anche la terza tranche da 500 euro ai dipendenti, come da accordi presi con le organizzazioni sindacali, in seguito agli scioperi e alle iniziative di protesta di una ventina di giorni fa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico