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FABRIANO - Da Fabriano ad Ancona? Niente quattro corsie. Il navigatore, quando da Albacina vuoi metterti sulla SS 76 per andare a Jesi, ti manda sul monte e devi stare attento: girarsi, lassù, diventa un problema. Spesso servono i pompieri a liberare quei grossi mezzi pesanti e tanta pazienza, anche se i residenti l’hanno finita.
Siamo a Castelletta, piccola frazione che d’estate si riempie per le vacanze con tanti nativi del posto che ritornano, mentre d’inverno non si arriva nemmeno a quota cinquanta. La natura regna incontrastata, a due passi da Monte San Vicino: a quasi 700 metri di altitudine, però, arrivano i problemi delle infrastrutture fabrianesi. Con qualche aggiornamento digitale e due segnali di divieto si risolverebbe la situazione.
I disagi
Quattro camion, in una settimana, hanno percorso quasi 10 chilometri di strade di montagna prima di bloccarsi a Castelletta.
I lavori di raddoppio
Poi arriva il problema: con la nuova configurazione, a seguito dei lavori di raddoppio del tratto Fabriano-Serra San Quirico, dopo Trocchetti, non c’è più, a sinistra, la possibilità di immettersi sulla SS 76, come in passato. Si può solo proseguire verso Valtreara, passando affianco al viadotto Mariani che sta bloccando la conclusione della Quadrilatero per via dei 10 fusti di cromo esavalente trovati dal 2018. Il navigatore appena trova stranamente un segnale si aggiorna e per proseguire non ti fa tornare indietro, ma ti invita ad andare a Castelletta. Un errore che i camionisti pagano a caro prezzo perché si bloccano in stradine di montagne non adatte a loro con tutte le conseguenze che conosciamo. Restano alcuni dubbi: perché nessuno mette un divieto (magari non solo in italiano) ai mezzi pesanti, a valle, per evitare di farli salire? I conducenti di questi tir non si accorgono che quella strada non è adatte a loro in quanto stretta, priva di protezioni laterali e ricca di curve a gomito?
Illuminazione assente
Gli abitanti si aspettano un intervento del Comune di Fabriano in tempi rapidissimi. Segnalano, infine, che l’illuminazione pubblica è assente in molti tratti. La prima segnalazione è datata maggio 2022. Ad oggi, però, molti lampioni sono spenti: considerando la lontananza dalla città e la presenza di anziani soli, i residenti, che puntano sul turismo, chiedono il ripristino veloce di una problematica presente da un anno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico