FABRIANO -  Divieto di accedere per due anni, sanzione massima, a tutti gli esercizi pubblici e ai locali di intrattenimento del Comune di Fabriano. E’ la decisione del Questore di Ancona, Cesare Capocasa, nei confronti del 30enne tunisino che lunedì aveva aggredito un connazionale 35enne che si era rifiutato di accompagnarlo a Perugia con l’auto per acquistare sostanza stupefacente.

Il Daspo urbano è stato comminato e ufficializzato ieri dalla Questura «per tutelare i cittadini di Fabriano dal ripetersi di situazioni che creano grande pericolo e turbativa», riferisce il commissario Moira Pallucchi. Qualora non dovesse rispettarlo, rischierebbe la denuncia alla Procura di Ancona. 

L’episodio era avvenuto in centro storico. Il 30enne aveva preso a calci e pugni il 35enne finito all’ospedale. Dopo la denuncia all’Autorità giudiziaria dell’aggressore, gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano hanno subito segnalato l’episodio al Questore di Ancona, Cesare Capocasa, per l’adozione di provvedimenti a tutela dell’Ordine e della sicurezza pubblica. Il caos, non lontano dalle attività commerciali, è scoppiato lunedì pomeriggio. La vittima è stata colpita più volte con calci e pugni. A seguito dell’intervento della Polizia, giunta immediatamente sul posto con una pattuglia, l’uomo è stato trasportato con al Pronto soccorso dell’ospedale Profili.

Qui i sanitari gli hanno prestato le cure del caso per le ferite riportate al naso e ad una spalla, refertando una prognosi di 8 giorni. Agli agenti ha raccontato che l’aggressore, un trentenne conosciuto di vista, probabilmente ubriaco, aveva perso le staffe quando gli era stato negato il passaggio in Umbria, a Perugia per la precisione, per l’acquisto del “fumo” e per questo, dopo averlo attirato in un punto appartato dalla vista dei presenti, si era scagliato contro di lui prendendolo a pugni e a calci che, oltre alle lesioni, gli avevano procurato anche la rottura degli occhiali. L’aggressore, già noto alle forze dell’ordine, in passato si era messo in evidenza in zona per episodi analoghi, spesso verificatisi proprio all’esterno di locali pubblici, è stato querelato.