L’invito in piscina poi la trappola: «Siamo state abusate dal branco». L'incubo di due amiche fabrianesi

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PERUGIA -  L’incontro a una festa di paese. Quattro chiacchiere, un drink. Poi la proposta di finire la serata in una piscina poco distante. Ma lì scatta la...

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PERUGIA -  L’incontro a una festa di paese. Quattro chiacchiere, un drink. Poi la proposta di finire la serata in una piscina poco distante. Ma lì scatta la trappola, perché quel gruppo di amici improvvisamente si trasforma in un branco, deciso a soddisfare violenti istinti sessuali. Questo l’incubo vissuto da due ragazze di Fabriano nella notte tra martedì e mercoledì a Perugia. Di 24 e 19 anni, le due amiche secondo quanto raccontato alla polizia e agli operatori medico sanitari del 118 e poi confermato nella denuncia fatta ieri pomeriggio alla squadra mobile. 

 


Il racconto


Nella serata di martedì erano con un loro amico e si sono incontrate con un gruppo di altri otto giovani perugini loro conoscenti. Luogo prestabilito, la festa paesana in corso di svolgimento in questi giorni nella frazione di Ponte Pattoli. Poi, dopo un po’, la proposta di andare a far festa in piscina prima di riaccompagnarle a prendere il treno. Una festa probabilmente abusiva, dal momento che la piscina in questione è quella comunale nel quartiere di Ponte San Giovanni. Una volta a bordo vasca, ecco scatenarsi la follia.

Probabilmente alimentata anche dall’abuso di alcolici che avrebbe riguardato, secondo quanto rende noto la polizia in un comunicato ufficiale, anche una delle due vittime. «Mi hanno violentata in due, mentre gli altri non hanno fatto nulla per salvarmi». Questo, in sostanza, il racconto che la ragazza ha fatto ai soccorritori. Con l’amica a sua volta vittima di violenti palpeggiamenti che però, senza farsi notare, è riuscita chiamare il 112 e a chiedere l’intervento della polizia.


I soccorsi


All’arrivo della squadra volante e successivamente dell’ambulanza, il branco si è ovviamente dileguato. Ma stabilire l’identità dei quattro giovani aggressori non sarebbe stato particolarmente difficile: come detto, le ragazze li conoscono e si sono incontrate con loro martedì sera proprio sulla base di una conoscenza preesistente. L’aspetto ulteriormente inquietante è relativo al fatto che, secondo quanto si apprende, alcuni fra gli elementi del gruppo non sarebbero nuovi a simili vergognosi atti di violenza. Secondo quanto si apprende, infatti, alcuni di loro nonostante la giovane età avrebbero non solo precedenti penali ma proprio precedenti specifici per violenza.


L’indagine


Elementi che gli investigatori sono riusciti a mettere completamente in fila nel corso della giornata dal momento che lo stato di choc delle due ragazze, in particolare della più giovane, ha portato a una ricostruzione molto complessa dell’accaduto. Ricostruzione ovviamente ancora non terminata, specie soprattutto per quanto riguarda gli accertamenti medici in corso per ricostruire la dinamica dell’accaduto.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico