Fabriano, Pariano scrive una lettera Il presidente si dimette dal Consiglio

Il presidente del consiglio comunale dimissionario Pariano
​FABRIANO - Il presidente del consiglio comunale Giuseppe Pariano, eletto con il Pd ma poi fondatore di una sua lista si è dimesso. ...

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​FABRIANO - Il presidente del consiglio comunale Giuseppe Pariano, eletto con il Pd ma poi fondatore di una sua lista si è dimesso.

Pariano ha giocato d'anticipo sulla proposta di sfiducia presentata da tutti i gruppi di minoranza e accolta da buona parte dei gruppi di maggioranza, e con una lettera aperta alla città annuncia le dimissioni.

Un gesto che arriva dopo l'ennesima polemica, scatenata da un suo post in cui invocava "l'impiccagione" in piazza per i rapinatori romeni
responsabili del decesso di un'anziana a Cento.

"Nel 2012 - ha scritto Pariano - forte del personale successo avuto, accettai l'incarico con umiltà e modestia".
"In questi 3 anni e 5 mesi, tra non poche difficoltà, mi sono sempre adoperato per espletare il ruolo al
massimo delle mie possibilità".

"Tuttavia - ha continuato - gli ultimi avvenimenti politici mi hanno indotto a fare una profonda riflessione sulla necessità di riconsiderare la mia posizione. Forse non è chiaro a chi si è accanito sulla mia persona che le energie è meglio utilizzarle per cercare di risolvere i problemi di questa città che perder tempo a trovare assurde motivazioni per screditare Pariano".

Il presidente dimissionario cita "la divergenza di opinioni nei confronti dell'attuale amministrazione", e "la volontà di tutelare la mia dignità che potrebbe essere mortificata da una sfiducia ingiustificata e motivata, a mio avviso, non da incapacità a ricoprire il ruolo ma per il troppo mio voler fare per questa città e per i suoi cittadini".

"Continuerò a sedere tra i banchi del Consiglio
comunale - conclude - e cercherò di mettere a frutto l'esperienza maturata in questi anni per dare il mio
modesto contributo alla comunità fabrianese e per continuare a onorare il mandato consegnatomi dagli
elettori". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico