FABRIANO - Sono 5.025 disoccupati nel comprensorio fabrianese. In sei anni sono raddoppiati. I giovani e gli over 55 quelli che risentono di più della crisi occupazionale....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E il terremoto ha dato il colpo di grazia con il turismo che ritarda a ripartire nonostante l’arrivo della primavera. Numeri impietosi confermati anche dal report relativo al 2016 redatto dall’ufficio Anagrafe del Comune di Fabriano: solo negli ultimi dodici mesi 386 fabrianesi si sono trasferiti altrove in cerca di lavoro. I freddi numeri del Centro per l’impiego, dal 2010 al 31 dicembre del 2016, fanno registrare 3.216 disoccupati (1.795 donne e 1.421 uomini) domiciliati a Fabriano e iscritti al Ciof a dicembre 2010. Al 31 dicembre del 2011, un leggero incremento a 3.294 unità (1.842 donne e 1.452 uomini). Nel 2012 si sale a 3.615 (2.029 donne e 1.586 uomini).
La soglia dei 4mila disoccupati è stata sfondata a fine 2013: 4.078 (2.296 donne e 1.782 uomini). E la crisi non aveva ancora mostrato i segni peggiori. A dicembre 2014, infatti, nell’arco di un anno, sono saliti a quota 4.940 (2.727 donne e 2.213 uomini): un balzo di quasi mille unità, a dimostrazione del dramma occupazionale che riguarda l’ex patria del bianco, quella che, negli anni, d’oro era il punto di riferimento industriale di tutte le Marche. Dato in leggerissima controtendenza a fine 2015, con 4.882 (2.695 donne e 2.187 uomini) disoccupati, in diminuzione grazie a coloro che hanno deciso di andare altrove. A fine 2016 il bilancio finale ha toccato quota 5.025 disoccupati (2.794 donne e 2.231 uomini) che si sono iscritti nelle liste del Ciof. Mentre a livello nazionale si cerca di gettare acqua sul fuoco precisando che la crisi è passata, Fabriano ha sfondato la soglia dei 5 mila disoccupati su una popolazione residente di 31.200 abitanti pari al 16,4%.
Sulla popolazione attiva, fra i 14 e i 65 anni, la percentuale arriva vicino al 30 per cento. Se al dato della disoccupazione si aggiungono i lavoratori in mobilità, si avvicina la soglia dei 6 mila lavoratori iscritti al Centro territoriale per l’impiego. «Sommare i due dati non è affatto una forzatura – hanno detto i sindacati - visto che quando termina la mobilità, si passa immediatamente nella lista degli iscritti disoccupati. È una media molto superiore al dato nazionale al 12%» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico