Filmata mentre picchia i bambini Maestra d’asilo rinviata a giudizio

Filmata mentre picchia i bambini Maestra d’asilo rinviata a giudizio
FABRIANO -  Mortificazioni morali, offese verbali, ma anche strattoni schiaffi. Ci sarebbe stato tutto questo, almeno secondo la procura, dietro il comportamento tenuto in...

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FABRIANO -  Mortificazioni morali, offese verbali, ma anche strattoni schiaffi. Ci sarebbe stato tutto questo, almeno secondo la procura, dietro il comportamento tenuto in classe da una maestra d’asilo, fino al 2016 operativa a Fabriano. La donna non avrebbe esitato ad usare violenza, o comunque modi poco delicati, per rapportarsi quotidianamente con i suoi piccoli alunni. Atteggiamenti che il pm Ruggiero Dicuonzo ha etichettato come maltrattamenti. È proprio con questa accusa che l’insegnante, una 57enne originaria della Campania, era stata sospesa dal servizio nell’ottobre 2016 dopo l’emissione della misura cautelare firmata dal gip Antonella Marrone. 


 

A quasi due anni da quel provvedimento restrittivo, la maestra ha anche dovuto affrontare l’udienza preliminare. Ieri mattina, il gup l’ha rinviata a giudizio. Il processo per lei si aprirà il prossimo 2 aprile. Dovrà affrontare il dibattimento con almeno tre parti civili, ovvero i genitori di altrettanti bambini (di età compresa tra i 3 i 5 anni) che sarebbero stati presi di mira da lei. La costituzione è stata depositata ieri in udienza. Due famiglie sono rappresentate dall’avvocato Monica Bisio che ha avanzato un risarcimento danni di cento mila euro per ciascun minore. La terza parte civile è invece sostenuta dal legale Roberta Antonini. In totale, le parti lese conteggiate sono però ventuno. L’insegnante è difesa dall’avvocato Marina Magistrelli che tenterà di smontare l’apparato accusatorio di fronte al giudice: «Non ci sono i presupposti per parlare di maltrattamenti. Sono situazioni molti discutibili che affronteremo durante il processo» ha detto il legale. L’inchiesta della procura era partita dalla denuncia di una mamma alla polizia, preoccupata per il figlioletto che aveva mostrato cambiamenti d’umore. 


Il bimbo, durante i risvegli notturni, “rimproverava” il peluche con espressioni del tipo: «Non lo fare più! Hai capito? In castigo subito! Vai a riflettere seduto lì!». Gli agenti avevano dato vita all’iter investigativo tappezzando l’asilo di spycam. Proprio dopo l’estrapolazione delle immagini, il giudice aveva accolto la richiesta della sospensione dalla professione. Per la procura, quei frame indicano i soprusi perpetrati dalla maestra: schiaffoni, strattoni, urla, e offese del tipo «disgraziato», «perdente», «cretino» e «imbecille». Per il pm, la donna avrebbe anche minacciato i bimbi di gravi ritorsioni se avessero raccontato ai genitori quanto accadeva in classe. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico