FABRIANO Slitta la firma della cassa Covid-19 per i 583 dipendenti di Indelfab (l’ex Jp Industries), azienda fabrianese per la quale ad agosto era stata avviata la...
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FABRIANO Slitta la firma della cassa Covid-19 per i 583 dipendenti di Indelfab (l’ex Jp Industries), azienda fabrianese per la quale ad agosto era stata avviata la procedura di mobilità collettiva, ora in procinto di essere ritirata, grazie all’intervento delle istituzioni.
Nessuna sorpresa in vista, beninteso, poiché l’accordo è stato praticamente definito, tuttavia ieri sera si è completato soltanto l’iter sindacale in Umbria (è appena il caso di ricordare che uno dei tre stabilimenti di Indelfab si trova a Gaifana), rinviando ad oggi la conclusione delle operazioni nel Fabrianese.
Riguardo alle 10 settimane di cassa Covid, infatti, esse non rientrano in ambito ministeriale, per cui spetta alle organizzazioni sindacali trattare la materia. Si dovrà ricorrere al ministero del Lavoro, invece, quando terminerà questa seconda fase di cassa Covid (la prima era finita il 6 settembre scorso) e si dovrà accedere ad altri sei mesi di cassa integrazione straordinaria per cessazione attività. In attesa della sigla dell’accordo anche da parte dei rappresentanti sindacali marchigiani, si guarda avanti, perché Indelfab necessita di un rilancio degno di questo nome. «Con il rinnovo della cassa Covid-19 – osserva Pierpaolo Pullini, segretario provinciale della Fiom – i lavoratori della ex Jp Industries otterranno un nuovo sostegno economico e, nel contempo, l’azienda ritirerà la procedura di licenziamento collettivo, come ribadito dal management negli ultimi incontri alla presenza dei vertici del ministero dello Sviluppo economico. Tutto ciò, naturalmente, è molto importante, ma adesso si deve guardare oltre e mantenere elevata l’attenzione sui progetti che serviranno per la reindustrializzazione dei siti produttivi».
In estrema sintesi, secondo le parti sociali, spetta alle istituzioni ai massimi livelli individuare soluzioni adeguate per ridare slancio a Indelfab e un futuro roseo a un territorio in grave difficoltà.
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Corriere Adriatico