Elica, un problema tira l'altro: non arrivano materiali. Cassa integrazione in vista

Elica, un problema tira l'altro: non arrivano materiali. Cassa integrazione in vista
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FABRIANO - Adesione assai consistente dei dipendenti Elica agli incentivi previsti dall’azienda per le uscite volontarie. Nel corso di un incontro tra il management e i sindacati, si è preso atto che finora ben 128 persone (150 è il numero concordato dalle parti e inserito nell’accordo siglato nei mesi scorsi) hanno chiesto di usufruire dei 75.000 euro concessi.

 

Ai 43 lavoratori che sono già fuoriusciti dall’azienda nelle scorse settimane se ne aggiungeranno altri 35 entro la fine di questo mese (è appena il caso di ricordare, per altro, che si può tuttora usufruire dei 75.000 euro di incentivo entro il 31 marzo), mentre gli altri 50 se ne andranno entro il 30 settembre. Chi non ha ancora deciso se sfruttare questa opportunità della mobilità volontaria incentivata ha la possibilità di aderire al programma inerente alla reindustrializzazione da parte di un soggetto imprenditoriale del territorio, con il quale Elica sta definendo la cessione dello stabilimento di Cerreto d’Esi. 


I vertici di Elica hanno confermato che lo sviluppo del piano industriale prosegue regolarmente, tanto è vero che si sta concludendo lo spostamento in Polonia delle linee 1 e 4. Ed è stato ribadito pure il buon trend del mercato, al punto tale che si rende necessario lavorare a 8 ore, rinviando di nuovo il ricorso al contratto di solidarietà, anch’esso contemplato dall’intesa. Purtroppo, a causa della delicata situazione geopolitica attuale, sta emergendo la difficoltà di reperire materie prime e componentistica, cosicchè c’è un serio rischio di fermo produttivo, tra la fine di aprile e l’intero mese di maggio, in particolare delle linee Tesla e DD.

In tal caso, si ricorrerà all’utilizzo della cassa integrazione ordinaria. Fim, Fiom e Uilm sottolineano che «in questa fase, approfittando del fermo della produzione, l’azienda sta pensando di anticipare il trasferimento della linea Tesla dall’impianto di Cerreto d’Esi a quello di Mergo».

 

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Corriere Adriatico