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FABRIANO - Presto un nuovo vertice tra Whirlpool e sindacati. E sarà l’occasione per capire se e come la multinazionale statunitense intende procedere sulla strada dello sviluppo dei siti italiani, in primis del mega stabilimento di Melano (si tratta dell’unico impianto che realizza piani cottura a gas, elettrici e a induzione di Whirlpool per l’area Emea, ossia Europa, Medio Oriente, Africa), forte di una crescita produttiva che da qualche mese a questa parte sta facendo ben sperare per il futuro.
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Proprio nelle ultime ore, è stato ufficializzato il prossimo incontro tra l’azienda e le parti sociali, che pure in questa circostanza è organizzato dal ministero dello Sviluppo economico: l’appuntamento è fissato per il 22 ottobre, alle 10,30, in videoconferenza.
«E’ assolutamente necessario avviare un confronto – sottolineano i rappresentanti dei metalmeccanici – al fine di comprendere che tipo di interventi mettere a punto per il territorio di Fabriano a livello di quartier generale, nelle strategie di Whirlpool Emea, partendo, innanzitutto, dalla riqualificazione e dal ricollocamento delle persone che attualmente sono in cassa integrazione a zero ore, dagli investimenti e dalle azioni da programmare nell’area concernente Ricerca e Sviluppo». Inoltre, secondo le organizzazioni sindacali, bisogna capire «come intervenire, nell’ambito dell’impianto di Melano, per mettere in campo un’organizzazione del lavoro che tenga conto, in primo luogo, della salute e delle condizioni di vita delle maestranze». Il 2020, che per larga parte si è rivelato negativo a causa dell’emergenza dovuta alla diffusione del Coronavirus, sta facendo registrare un’impennata produttiva in grado di limitare sensibilmente i danni. In questo mese, nello stabilimento di Melano non si farà cassa integrazione. Anzi, grazie a una nuova commessa di 182.000 pezzi tra piani cottura a gas ed elettrici, si è ricorsi a 42 lavoratori interinali (a settembre, altro mese di grande recupero produttivo, ne erano stati assunti 43).
Il trend, insomma, è assolutamente positivo, per cui alla fine dell’anno il calo complessivo di produzione potrebbe attestarsi davvero sul 10% ipotizzato dall’azienda. Resta fatto che l’inversione di tendenza fa ben sperare. Le buone performance di questi ultimi periodi, tuttavia, non hanno impedito di seguire con attenzione la vertenza nazionale per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, tanto è vero che a Melano, venerdì scorso, le tute blu hanno scioperato per due ore (le ultime due ore di ognuno dei tre turni) e così faranno di nuovo il 5 novembre prossimo per quattro ore.
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Corriere Adriatico