OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
FABRIANO - Torna la cassa integrazione alla Whirlpool. E con essa riemergono ansia e apprensione, soprattutto in concomitanza dell’attuale quadro politico-economico tutt’altro che confortante a livello mondiale. Il calo di ordinativi, beninteso, era già risultato evidente a gennaio e febbraio, ma è chiaro che adesso, a causa della guerra in Ucraina, la situazione rischia di peggiorare per vari motivi. Di qui, la decisione della multinazionale statunitense di prevedere sei giorni di cassa nel mese di marzo.
Export Marche, terzo schiaffo in otto anni per le imprese ma l’Europa potrà essere il salvagente
L’ammortizzatore sociale in questione, che interesserà 505 dipendenti (465 operai e 40 impiegati) del mega stabilimento di Melano (unico impianto produttore di piani cottura a gas, elettrici e a induzione di Whirlpool per l’area Emea: Europa, Medio Oriente e Africa), verrà applicato il 18 (lavoreranno, precisamente, la linea E2 solo per il primo turno e la linea E3 per il turno centrale), il 21, il 25, il 28 e il 31 marzo e l’1 aprile.
«E’ un primo effetto dei recenti aumenti del costo dell’energia e di quanto sta accadendo in Ucraina – sottolinea Pierpaolo Pullini, responsabile provinciale della Fiom – e questo genera enorme preoccupazione sul piano economico e industriale, perché Whirlpool serve pure il mercato russo.
Al riguardo, il segretario provinciale della Fim Giampiero Santoni osserva che «dobbiamo ancora incontrarci con l’azienda per l’esame congiunto, per capire le cause del ricorso alla cassa ed entrare nel merito del percorso della cassa stessa. Una contrazione del mercato c’era già stata, ma adesso la situazione può diventare ancora più delicata».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico