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NUMANA Una normale giornata estiva, al mare. La spiaggia piena. I turisti cominciano ad affollare gli ombrelloni. Famiglie, giovani, adulti. E i bambini perennemente in acqua ad esplorare i fondali con maschere e boccaglio. Un’immersione a riva, a pochi passi dalla battigia. E un ritrovamento del tutto inaspettato: un ordigno inesploso della seconda guerra mondiale.
Lo stupore
A rinvenire la bomba è stato proprio un ragazzino, intorno alle 13 di ieri, che si stava immergendo davanti alla torretta del bagnino allo stabilimento Sottovento di Marcelli.
Le operazioni
L’intervento è stato effettuato da un nucleo Cmd (Conventional Munition Disposal - Bonifica di munizionamento Convenzionale) del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore (Bologna) dell’Esercito Italiano in concorso alla Prefettura di Ancona, disposto dal Comando Forze Operative Nord di Padova deputato alla gestione dei concorsi militari in tempo di pace nell’area centro-settentrionale della penisola e con la collaborazione dei carabinieri di Numana e della Guardia costiera. Dopo una prima ricognizione da parte degli artificieri, arrivati sul posto con tute e caschi appositi, si è preso atto che si trattava di una bomba inesplosa. Il protocollo, in questi casi, prevede comunque la messa in sicurezza dell’area. E trattandosi di una spiaggia, per di più affollata in pieno giorno, l’ordigno non poteva essere fatto brillare in loco.
Il trasporto
Prese tutte le misure di sicurezza, gli artificieri hanno utilizzato i mezzi e le tecnologie a loro disposizione per sistemare l’ordigno in un apposito contenitore per il trasporto. La bomba è stata, poi, portata in un luogo sicuro ed è stata fatta brillare già nella giornata di ieri. «Devo ringraziare il viceprefetto vicario Davide Garra, i carabinieri e la capitaneria di porto - ha commentato il sindaco di Numana, Gianluigi Tombolini -. Il tutto si è svolto con grande professionalità e senza recare troppo scompiglio ai turisti e a tutte le persone presenti». Un fatto eccezionale, ma non del tutto singolare. Infatti non è la prima volta che il mare nostro restituisce alla riva bombe ed ordigini inesplosi risalenti alla seconda guerra mondiale. Pezzi di storia, seppure terribile, che riaffiorano dagli abissi e indubbiamente evocano un periodo intriso di dolore, ma dal forte fascino storico. Il caso ha voluto che il ritrovamento accadesse proprio ieri, mentre ricorrevano i 79 anni dalla liberazione di Ancona dal giogo nazifascista.
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Corriere Adriatico