Ecco la piazza più piccola del mondo Barbara, inaugurazione da guinness

Ecco la piazza più piccola del mondo Barbara, inaugurazione da guinness
BARBARA -  È la piazza più piccola del mondo, tre metri per quattro, ma è anche il luogo dei ricordi e delle emozioni. Barbara l’ha tenuta a...

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BARBARA -  È la piazza più piccola del mondo, tre metri per quattro, ma è anche il luogo dei ricordi e delle emozioni. Barbara l’ha tenuta a battesimo nei giorni scorsi: un’inaugurazione con tutti i crismi, presenti il sindaco Riccardo Pasqualini con tanto di fascia tricolore. Si chiama Piazza Padella per via della sua forma, uno spazio di dodici metri quadri a cui si accede da un vicolo lillipuziano, che funge da manico di questa padella virtuale situata nel cuore del centro storico di Barbara e, nel suo piccolo, è anche luogo di relazione, di socialità proprio per la contiguità delle abitazioni. 


Il vicolo-manico di Piazza Padella si apre infatti a due passi dalla chiesa. Il comune di Barbara l’ha presentata come piazza più piccola del mondo e c’è da crederci, roba da guinness dei primati. La cerimonia inaugurale è stata arricchita da una mostra fotografica che ha restituito ai cittadini immagini di paese capaci si suscitare emozioni ulteriori. Emozioni riaffiorate anche nei commenti circolati via social: «Piccola -ha scritto Brunella Fiorani, riferendosi alla piazza- ma vissuta appieno da tutte le persone indimenticabili che vi abitavano». Ricordi bellissimi, scrive Brunella, che fa i nomi (o i soprannomi) di tante figure di barbaresi legate a quello spazio e ai contatti vivaci e spontanei che l’animavano: Peppino, Iole, Milena, Eva, “Munda”, Raffaele, Evetta, “Metilde”, Annetta… Ricordi cristallizzati anche nella mente di Paola Sibeni, che scrive a sua volta: «Da piccola ero così scricciolo che riuscivo ad infilarmi nel vicoletto che costituisce il manico della padella. È ancora aperto? Certo non riuscirei a passarci più...». Sì, quel vicolo è ancora aperto: per Barbara è una sorta di cordone ombelicale, un luogo identitario di un paese che sa valorizzare con intelligenza il suo piccolo-grande patrimonio di ricordi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico