È Cesano ma sembra la Britannia Matrimonio celtico in riva al mare

È Cesano ma sembra la Britannia Matrimonio celtico in riva al mare
SENIGALLIA - Autocelebrato in spiaggia domenica pomeriggio un matrimonio celtico tra la curiosità dei presenti che hanno assistito all’insolito evento. La suggestiva...

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SENIGALLIA - Autocelebrato in spiaggia domenica pomeriggio un matrimonio celtico tra la curiosità dei presenti che hanno assistito all’insolito evento. La suggestiva cerimonia, che ha visto unirsi due senigalliesi che preferiscono non divulgare le generalità, si è tenuta nella spiaggia libera di Cesano e verrà poi replicata in Comune, con rito civile, per avere validità legale. Quello celtico non ce l’ha. A realizzare gli abiti per la coppia, un commerciante lui e un’istruttrice di arti marziali lei, è stata la costumista Marina Olivanti.


 

Nulla è stato lasciato al caso, a partire proprio dai vestiti, fino al piccolo altare con tutto ciò che serviva per sugellare il loro amore. Il matrimonio ha sorpreso tutti perché celebrato pubblicamente sull’arenile in mezzo alla gente. Il più delle volte avvengono in luoghi isolati, immersi nella natura, alla presenza degli invitati e senza estranei intorno. Doveva essere così anche per loro. Una funzione intima e raccolta. Inizialmente la cerimonia si sarebbe dovuta tenere in un bosco ma, causa maltempo, non era praticabile ed hanno dovuto scegliere una soluzione alternativa. La spiaggia di velluto ha reso unico l’evento. Tra gli invitati anche altri esercenti. 

«Si sono conosciuti nel mio negozio – racconta Lucia Lazzaretti, titolare della Libreria Equilibri di via Armellini – quindi ci tenevo ad esserci». Nessun celebrante invece. L’handfasting per la tradizione celtica prevede la possibilità per la coppia di unirsi in matrimonio da sola o tramite un sacerdote. Loro hanno scelto la formula diretta affidandosi a se stessi. «In questo caso si è trattato di un rito autocelebrato – spiega Giorgia Giacomini, sacerdotessa senigalliese e amica degli sposi –, quindi senza la presenza di un celebrante, altre volte è prevista. Il ruolo di sacerdotessa – aggiunge - è quello di fornire strumenti a persone che vogliono fare un percorso di spiritualità, ma non sono un tramite tra le persone e il Divino. La spiritualità pagana si basa sui cicli della terra e ci sono varie tradizioni, dalle celtiche alle sciamaniche fino alle italiche preromane. I matrimoni, come tutti i riti, sono personalizzabili. Si possono celebrare autonomamente e scegliere gesti o simboli differenti, è lasciato molto all’autonomia del singolo». Il battesimo invece è concepito come la presentazione del bambino alla comunità. La sacerdotessa ne ha celebrato uno sulla spiaggia di velluto. Non c’è un luogo a Senigallia dove chi si ispira ai principi celtici può riunirsi. 


A volte si ritrovano a casa di qualcuno o per eventi più partecipati affittano degli spazi o in luoghi all’aperto. Di solito in spazi discreti e appartati, ecco perché il matrimonio di domenica ha suscitato tanto interesse, essendo avvenuto in spiaggia in mezzo a tanta gente di passaggio. «Esistono anche altri rituali, – prosegue la sacerdotessa – che servono a celebrare i momenti importanti nella vita delle persone, in modo diverso, in natura e profonda connessione con i suoi elementi, come per la separazione perché viene celebrata anche la fine dell’unione tra la coppia. Ci sono rituali per i lutti, preparto e per il primo ciclo delle giovani. Vari momenti della vita scanditi utilizzando gli elementi naturali come l’acqua, la terra, il fuoco, l’incenso, le candele per benedire e purificare, che poi sono simili ad alcuni simboli molto antichi che si ritrovano in molte tradizioni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico