E' ricoverato a Torrette, detenuto aggredisce due guardie con la bombola d'ossigeno: finisce (di nuovo) a processo

E' ricoverato a Torrette, detenuto aggredisce due guardie con la bombola d'ossigeno: finisce (di nuovo) a processo
ANCONA - Mentre è ricoverato all’ospedale di Torrette aggredisce due agenti della polizia penitenziaria con il rubinetto della bombola d’ossigeno: tunisino di 28 anni...

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ANCONA - Mentre è ricoverato all’ospedale di Torrette aggredisce due agenti della polizia penitenziaria con il rubinetto della bombola d’ossigeno: tunisino di 28 anni finisce a processo. L’uomo, difeso dall’avvocato Simone Matraxia, è stato rinviato a giudizio ieri mattina dal gup Alberto Pallucchini.

 

La prima udienza del processo è stata fissata per il 20 ottobre 2023. L’episodio risale a quando il tunisino era detenuto nel carcere di Montacuto. Era il primo dicembre del 2019 e il 28enne era stato trasferito d’urgenza al pronto soccorso di Torrette. A far scattare il codice rosso era stato un gesto autolesionista: lo straniero aveva infatti ingerito delle lamette mentre si trovava nella casa circondariale. 
La violenza nei confronti dei due agenti era avvenuta mentre il tunisino si trovava sul letto d’ospedale, ancora convalescente per le ferite subite a causa del gesto estremo.

I fatti


Stando a quanto contestato dalla procura, in un momento di follia, l’imputato si era staccato con violenza l’ago della flebo, per poi tentare di aggredire con calci e pugni le due guardie che stavano facendo attività di vigilanza all’interno del reparto dove era stato ricoverato il detenuto. Non riuscendo a colpirli a mani nude, aveva pensato bene di staccare dal muro la bombola d’ossigeno e accanirsi contro i due pubblici ufficiali. Ci sarebbero state anche le minacce, rivolte in particolare a un agente: «Quando esco dal carcere ti vengo a cercare». E: «La faccia tua me la ricordo, io ti ammazzo». Le guardie erano dovute ricorrere alle cure mediche: entrambe avevano ricevuto una prognosi di sei giorni per varie contusioni subite a causa dell’ira del tunisino. Quest’ultimo, pluripregiudicato e con la recidiva specifica, deve rispondere di due reati: resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. 

 

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Corriere Adriatico