Denunciati due bracconieri: avevano animali imbalsamati e un'arma clandestina

Denunciati due bracconieri: avevano animali imbalsamati e un'arma clandestina
SASSOFERRATO - Nei giorni scorsi i Carabinieri forestali di Sassoferrato hanno eseguito perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Ancona a carico di due persone...

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SASSOFERRATO - Nei giorni scorsi i Carabinieri forestali di Sassoferrato hanno eseguito perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Ancona a carico di due persone residenti a Sassoferrato e Cupramontana.

Le attività di perquisizione sono scaturite a seguito del rinvenimento di alcune trappole costituite da cavi metallici a nodo scorsoio posizionati nella zona del Monte Castellaro, vicino all’abitato di Monterosso nel comune di Sassoferrato.
 

Le indagini condotte con appostamenti hanno consentito di individuare i due soggetti che nei pressi delle trappole posizionavano del cibo per attirare gli ungulati, e hanno fatto scattare le attività di perquisizione effettuate simultaneamente dalle Stazioni Forestali di Sassoferrato e di Jesi San Marcello presso le abitazioni dei due.

Nel corso delle perquisizioni i militari hanno rinvenuto e sequestrato oltre a “lacci” e catene metallici posizionati in bosco per la cattura di cinghiali ed altri mammiferi selvatici, diversi esemplari imbalsamati di specie tutelate: tra gli uccelli un picchio (particolarmente protetto), un chiurlo, una nitticora ed un’upupa, tra i mammiferi uno scoiattolo ed un daino.  All’interno di congelatori industriali i bracconieri detenevano 18 confezioni di carne di capriolo e di daino provento di bracconaggio.

Ora gli indagati rischiano pene che vanno dal pagamento di pene pecuniarie fino alla reclusione, per le condotte di bracconaggio e detenzione di specie particolarmente protette. Inoltre sono stati riscontrati i reati di detenzione abusiva di munizioni non denunciate e arma clandestina per cui si è proceduto al sequestro di 10 fucili da caccia, 261 munizioni a palla ed una pistola senza matricola. Inoltre sono state ritirate loro le licenze di caccia e rischiano la sospensione da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico