CUPRAMONTANA - «Non ho parole per raccontare quello che ci è successo...al rientro in Italia vedremo cosa fare». Incredulo Roberto David, dipendente...
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Roberto e Rita, i genitori di Leonardo, sono ancora là, nella capitale ungherese, in attesa che le autorità sanitarie dispongano l’autopsia che dovrà essere svolta anche alla presenza di un anatomopatologo italiano. Sembra essere questa la difficoltà che sta rallentando il rientro in Italia del giovane. Poi sarà l’Ambasciata a curare i dettagli. Secondo quanto raccontato da persone vicine alla famiglia che tentano di dare un senso all’inaccettabile sequenza di morte, sembra che dopo essere inciampato sui binari e caduto, Leonardo sia tornato a casa. Alcune ore dopo, le difficoltà respiratorie e i dolori lancinanti. La corsa in ospedale, gli esami radiografici che evidenziano una lesione di 12 centimetri al fegato.
Il primo intervento d’urgenza per suturare la lacerazione e apporre dei “tamponi” in modo da garantire la naturale ricostruzione del fegato, poi dopo qualche giorno il secondo intervento per rimuovere i tamponi. La ferita stava rimarginando, sembrava essere la ripresa, Leonardo sarebbe tornato in Italia con i genitori a bordo di un aereo militare adibito al trasporto sanitario. Ma la notte prima della dimissione, alzandosi dal letto forse per andare in bagno, il giovane avrebbe avuto un altro malore. La caduta sul pavimento, la rottura della milza che avrebbe provocato una grave emorragia interna con conseguente blocco renale. I medici sono di nuovo intervenuti chirurgicamente, ma il ragazzo è andato in coma e di lì a poco, il decesso. L’epilogo umanamente inaccettabile per chiunque lo amasse. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico