Baby gang, identificati trenta ragazzi. Controlli straordinari dei carabinieri nel weekend, centro sotto sorveglianza

I controlli dei carabinieri ad Ancona
ANCONA - I ragazzini tirano cazzotti, le forze dell’ordine battono il pugno di ferro in centro. I carabinieri sabato sera hanno identificato 30 ragazzi tra i 16 e i 19 anni,...

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ANCONA - I ragazzini tirano cazzotti, le forze dell’ordine battono il pugno di ferro in centro. I carabinieri sabato sera hanno identificato 30 ragazzi tra i 16 e i 19 anni, nel triangolo del brivido piazza Malatesta-corso Garibaldi-piazza Cavour.

 

 

L’allarme è rosso, la guardia sempre altissima. Non solo bande che organizzano vendette sui social e portano in piazza rabbia e coltelli per vendicare sgarbi, regolare vecchi conti e conquistare il predominio del territorio. Le zuffe che si accendono in centro a ritmo sempre più preoccupante - anche l’ultimo weekend è stato scosso da un sussulto di violenza - vedono nel ruolo di protagonisti anche cani sciolti e attaccabrighe, monelli che giocano a fare i piccoli boss. 


La violenza
Sono le scazzottate tra i ras in erba, capetti di piccoli drappelli di ragazzini annoiati e maneschi, non solo italiani ma anche di origine straniera - specie magrebini - ma anconetani di nascita, che trasformano alcuni zone del centro in improvvisati ring. Piazza Malatesta, piazza Roma, piazza Cavour, fanno da scenario alle risse che se va bene ai ragazzetti litiganti finiscono con ematomi e acciacchi assortiti - e magari un video registrato con il telefonino di qualche residente appostato dalla finestra - se va male vengono sedate da una Volante della questura o una pantera dei carabinieri con tanto di guai a casa e strascichi giudiziari.

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Amici di scuola, compagni di quartiere guidati da baby despoti che fanno partire calci e pugni per uno sguardo di troppo o una parola fuori posto: quei gruppetti venerdì hanno inscenato la gazzarra al Cardeto condita da un campionario di colpi proibiti.


Le conseguenze


Non si sono registrati feriti, né provvedimenti da parte delle forze dell’ordine. Che però presidiano ogni angolo del centro, marcano strettissimi i giovani, ne registrano volti e documenti: i carabinieri ne hanno identificati almeno 30 nel fine settimana. La maxi rissa sventata quel sabato 9 gennaio con sequestro di due coltelli, e quella inscenata il sabato successivo in piazza Roma, suggeriscono di non lasciare nulla di intentato, e soprattutto di non abbassare mai la guardia. Lo stato d’assedio che ha colpito al cuore lo struscio di quel famigerato 9 gennaio ha lasciato il segno. Non poteva non aprire ferite la caccia all’uomo - anzi, al bullo - che carabinieri, polizia, vigili urbani, guardia di finanza avevano messo in campo nel clou della passeggiata cercando di incrociare nel mare di sguardi di ragazzini innocenti il lampo cattivo dei bulletti pronti allo scontro campale programmato sul web. Quell’onda lunga di tensione scorre ancora. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico