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ANCONA - Evoluzioni, impennate, sgommate e vere e proprie gare di corsa. Benvenuti al circuito (pardon, parcheggio) di Tavernelle dove, proprio davanti agli ingressi del cimitero, ragazzini di diverse età, prevalentemente minorenni dai 14 ai 16 anni, da settimane si divertono in sella alle loro moto da cross o ai loro scooter.
Alla faccia della pandemia e delle restrizioni, anche in piena zona rossa si sono presentati da queste parti ad esibirsi sulle due ruote, senza che nessuno intervenisse. L’ultimo appuntamento con il brivido se lo sono dati venerdì pomeriggio: attorno alle 16,30 un folto gruppo di baby centauri si è presentato nel park del cimitero.
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Perché il ritorno in zona arancione non significa “liberi tutti”: esistono pur sempre delle normative anti-Covid che puniscono gli assembramenti e comunque Codice della strada e regolamento urbano vietano queste pericolose esibizioni sulle due ruote, anche se non sono esattamente gare clandestine. Paradossale è la scena che si è presentata venerdì pomeriggio agli occhi di alcuni passanti. I ragazzini in scooter e in moto impedivano di fatto agli addetti del Comune di effettuare lo sfalcio dell’erba, mentre tra le aiuole si divertivano a inseguirsi a tutta velocità o a disegnare evoluzioni. Solo quando sono stati richiamati e invitati ad andarsene dagli operai del verde pubblico, gli aspiranti Valentino Rossi hanno deciso di prendere e partire: in massa se ne sono andati, in sella alle loro moto rombanti, a tutto gas.
Non è la prima volta che il parcheggio di Tavernelle si trasforma in una pista d’addestramento per giovani piloti. Ogni tanto in zona vengono improvvisate vere competizioni di go-kart, come raccontano i residenti e come dimostrano i segni lasciati dalle gomme sull’asfalto. D’altronde, l’ampio spazio del park è un invito per gli amanti della velocità. Peccato che non ci sia alcun rispetto non solo per le norme anti-contagio, ma nemmeno per i defunti che riposano al cimitero. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico