Romeo e Giulietta ai tempi del Coronavirus: «Mio marito passava sotto le finestre solo per salutarmi»

Senigallia, Romeo e Giulietta ai tempi del Coronavirus: «Mio marito passava sotto le finestre solo per salutarmi»
SENIGALLIA - Per oltre venti giorni un’ospite del Covid Hotel di Marzocca ha potuto vedere il marito solo affacciandosi dal balcone. Come Romeo e Giuletta in chiave moderna...

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SENIGALLIA - Per oltre venti giorni un’ospite del Covid Hotel di Marzocca ha potuto vedere il marito solo affacciandosi dal balcone. Come Romeo e Giuletta in chiave moderna ma con un lieto fine. Ad impedire loro di frequentarsi è stato un nemico invisibile: il Coronavirus.


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Protagonista una coppia di una regione del sud. Il marito ha accompagnato la moglie, una dottoressa, ad Urbino per sottoporsi ad un intervento chirurgico. La moglie qui ha contratto il virus. Dopo la buona riuscita dell’intervento la dottoressa è uscita dall’ospedale di Urbino ma è rimasta in città per le visite post operatorie. Dopo qualche giorno le è salita una febbre lieve, che immaginava fosse causata dai drenaggi. Ma una radiografia in ospedale ha evidenziato una polmonite.
 

«Il 23 marzo sono stata ricoverata nuovamente ad Urbino – racconta la donna, che è stata la prima persona ospitata nel Covid Hotel una volta dimessa dall’ospedale - stavolta per Coronavirus e sono uscita il 13 aprile. Ho ricordi confusi e terribili di quei giorni, difficile raccontare la situazione nei reparti Covid, dove si lotta tra la vita e la morte. Mi è stata somministrata la terapia, seppur senza necessità di un respiratore, ma l’impatto psicologico è stato devastante». Il 13 aprile, dopo aver sconfitto il virus, ha avuto la possibilità di tornare a casa ma aveva paura di infettare il marito che nel frattempo era rimasto ad Urbino in attesa, ogni giorno, di sue notizie. A questo punto è entrato in campo il Covid Hotel di Marzocca, che per la dottoressa ha rappresentato una luce in fondo al tunnel. «Mi hanno trasferita in questo hotel sul lungomare e la prima cosa che ho fatto sono state tre docce – racconta -. Farmi una doccia mi sembrava un lusso incredibile. Sono stata coccolata, mi hanno dato lo shampoo, le forbicine, la crema per il viso, tutte cose normalissime che però non lo erano più per me. Non avevo più nulla. Poi mio marito ogni pomeriggio stava sotto il mio balcone per guardarmi. Abbiamo parlato, ci siamo sorrisi, osservando il mare vicino e sognando di tornare a casa insieme. Un po’ come Romeo e Giulietta». Martedì finalmente la dottoressa è uscita dall’hotel, risultando negativa al secondo tampone. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico