SENIGALLIA - Con una petizione che vede coinvolte 108 attività, tra bar, ristoranti e altre del settore gastronomico, è stato lanciato un grido d’allarme...
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“La situazione molto preoccupante – scrivono - sta mettendo a dura prova tutto il tessuto economico locale, le aziende del settore della ristorazione, della somministrazione degli alimenti e delle bevande, pasticcerie, pizzerie e piccolo commercio della nostra città”. Dal lungomare al centro, un coro unanime per chiedere la revisione dei contributi. Nel dettaglio la riduzione per la tassa sui rifiuti su base annua e l’annullamento della stessa per il periodo di chiusura forzata delle attività a partire dall’11 marzo. La posticipazione delle scadenze Tari 2020 almeno al 30 settembre, con riduzione della tariffa base all’importo antecedente all’alluvione del 2014. Chiedono inoltre la sospensione di altri tributi fino al 30 settembre e l’eliminazione della Cosap per tutto il 2020. “Senza un importante aiuto questa volta Senigallia non sarà più la stessa – aggiungono i firmatari - con la stessa quantità e qualità di offerta per noi senigalliesi e per i turisti, né con la stessa vivace professionalità che ci contraddistingue ormai da anni. Con il vostro aiuto contiamo di uscire da questa grave situazione magari un po’ ammaccati ma pur sempre a testa alta”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico