«Mio marito è dovuto morire da solo. Almeno ridatemi cellulare e orologio»

Marcello Malatesta
JESI -  «Non l’ho potuto salutare per l’ultima volta, né in ospedale né al cimitero, sono in quarantena. Ma almeno le sue cose, il cellulare e...

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JESI -  «Non l’ho potuto salutare per l’ultima volta, né in ospedale né al cimitero, sono in quarantena. Ma almeno le sue cose, il cellulare e l’orologio che gli avevamo regalato per il suo compleanno a gennaio, li rivorremmo. Invece non sappiamo che fine hanno fatto…».


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Lorella Micucci è la moglie di Marcello Malatesta, scomparso pochi giorni fa per Coronavirus. La coppia, che per molti anni ha militato nella Croce Rossa, si è dovuta separare quando Marcello, positivo al tampone, è stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Jesi e Lorella è rimasta in quarantena a casa. Si sono divisi per sempre, senza salutarsi. «Al cimitero le ambulanze della Croce rossa hanno acceso le sirene per salutare Marcello anche per me - dice ancora - è tutto così assurdo. Ho chiesto di riavere i suoi effetti personali, non me li hanno restituiti. Sono ricordi, sono importanti per me». Il telefonino di Marcello è stato localizzato in un cassonetto davanti all’ospedale. «Gli effetti personali dei deceduti vengono conservati e spediti per posta ai familiari. Se stavolta non è successo, sarà stato per un errore - dice la direttrice sanitaria Sonia Bacelli - Abbiamo movimentato 150 pazienti dall’inizio dell’emergenza, riconvertendo reparti. C’è confusione. Ce ne scusiamo se i la busta è stata inavvertitamente buttata, risolveremo la questione. Contatteremo JesiServizi per chiedere di ispezionare il container».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico