Sette nuovi posti in terapia intensiva: «Bene, adesso il rafforzamento vero» Il Comune pensa all’ampliamento del pronto soccorso e alla Rsa nell’ex Murri

Sette nuovi posti in terapia intensiva: «Bene, adesso il rafforzamento vero» Il Comune pensa all’ampliamento del pronto soccorso e alla Rsa nell’ex Murri
JESI  - Bene l’aumento del numero dei posti nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Carlo Urbani. Ma ora l’Asur batta i colpi che si attendono da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
JESI  - Bene l’aumento del numero dei posti nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Carlo Urbani. Ma ora l’Asur batta i colpi che si attendono da tempo su altri fronti: l’ampliamento del pronto soccorso e il recupero del vicino ex Murri, così da potervi ricavare quegli spazi per Rsa di cui la città è carente. È la presa di posizione dell’amministrazione comunale nel ringraziare- e ci pensano il sindaco Massimo Bacci e l’assessora alla salute Marialuisa Quaglieri l’Asur e la direttrice Nadia Storti - per i sette nuovi posti di terapia intensiva assegnati all’ospedale di via Aldo Moro.


LEGGI ANCHE:

Un altro lutto per il Coronavirus nelle Marche: morta una donna 84enne del pesarese/ La mappa interattiva del contagio provincia per provincia

Il numero raddoppia la dotazione attuale. «Si ritiene- evidenziano da Piazza Indipendenza- che sia il giusto riconoscimento allo straordinario lavoro che la terapia intensiva, ma più in generale l’intero Carlo Urbani, ha garantito durante l’emergenza epidemiologica». Di qui si passa però alla successiva lista della spesa. «L’Amministrazione comunale auspica che questo provvedimento sia il primo passo nella direzione di un rafforzamento dei servizi sanitari di Jesi». In particolare per due aspetti. «La questione dell’ampliamento del Carlo Urbani, per trovare nuovi spazi da destinare a servizi primari - a partire dal pronto soccorso-, resta prioritaria. A ciò si aggiunge l’opportunità, che sta riscontrando un generale consenso, di utilizzare il terzo piano dell’ex Murri per ospitare altri posti di Residenza sanitaria assistenziale oltre ai 20 già individuati presso la casa di riposo di via Gramsci operativi al termine dei prossimi lavori di ristrutturazione. Anche su questo tema il confronto con l’Asur è aperto». 

 
Sull’ampliamento del pronto soccorso, nell’aprile 2018 l’allora direzione d’Area Vasta aveva parlato anche davanti alla commissione sanità del consiglio comunale di investimenti per circa un milione di euro per ricavare 200-250 metri di nuovi spazi e il raddoppio dei posti di osservazione. Quanto all’ex Murri, costruito nel 1938 dall’Inps come sanatorio per i malati di tubercolosi e oggi a due passi, dal moderno Carlo Urbani, nelle speranze di molti potrebbe essere inserito in una Cittadella della salute a servizio della Vallesina e non solo. Intanto, ancora in relazione ai rapporti con l’Asur, l’Amministrazione comunale esprime «piena soddisfazione per l’emanazione del bando con cui dovrà essere individuata la ditta che procederà alla demolizione dell’ex ospedale di Viale della Vittoria, auspicando che le procedure amministrative siano finalmente rapide».


Il bando riguarda l’abbattimento della parte prospiciente viale della Vittoria, compreso l’ex obitorio, dell’ex ospedale civile. Le offerte dovranno pervenire entro il 30 di questo mese, importo dei lavori a base di gara fissato in poco più di 917 mila euro. Nel momento in cui tutto dovesse filare liscio, il cantiere potrebbe partire in autunno. Tempo utile per i lavori stimato in 270 giorni, il Comune compartecipa ai costi con una quota proporzionale al suo 12% di proprietà.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico