Guariti ancora contagiosi: benvenuti al Covid Hotel. Sul lungomare di Marzocca allestita la struttura per la quarantena di 50 pazienti

Guariti ancora contagiosi: benvenuti al Covid Hotel. Sul lungomare di Marzocca allestita la struttura per la quarantena di 50 pazienti
SENIGALLIA  - I guariti ancora positivi andranno in quarantena al Covid Hotel. Sono i pazienti, che pur avendo sconfitto il Coronavirus, non possono essere dimessi...

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SENIGALLIA  - I guariti ancora positivi andranno in quarantena al Covid Hotel. Sono i pazienti, che pur avendo sconfitto il Coronavirus, non possono essere dimessi perché ancora contagiosi. Succede se a casa hanno parenti anziani o malati e spazi non adeguatamente ampi per continuare l’isolamento. I ricoveri nell’ospedale di Senigallia sono in calo ma potrebbero esserlo ancora di più proprio perché c’è chi rimane non potendo tornare a casa. In loro aiuto arriva il primo Covid Hotel delle Marche, allestito da ieri in una struttura ricettiva del lungomare di Marzocca. 


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Potrà accogliere chi continua ad occupare un posto letto perché a casa non ha sufficiente spazio per rimanere in quarantena e rischierebbe di contagiare parenti fragili. Non appena sarà operativo verranno trasferiti nel Covid Hotel, alleggerendo la pressione sull’ospedale. Da alcuni giorni i ricoverati non superano i 70 a fronte di una capacità di 110 posti letto. Ieri erano 64 di cui 5 nella terapia intensiva che dispone di 9 posti letti. Il Covid Hotel è stato messo a disposizione al momento fino al 31 maggio. 

«La speranza è che serva il meno possibile – spiega Giovanni Bomprezzi, presidente della Fondazione Caritas – ma siamo convinti che possa essere un’ottima risposta per tutte quelle persone che, positive, non sanno dove trascorrere l’isolamento. Per quei pazienti ricoverati, clinicamente guariti ma ancora positivi, che non possono essere dimessi perché a casa hanno ad esempio genitori anziani o malati». Ci sono poi delle situazioni esterne all’ospedale che necessità di spazi dove trascorrere la quarantena. «In questi giorni stanno arrivando richieste preventive – prosegue Bomprezzi – di gente che ha fatto il tampone e vive in un piccolo appartamento dove non avrebbe la possibilità, in caso fosse positivo, di potersi isolare in una stanza. Il Covid Hotel sarà anche per loro». Senigallia è stata lungimirante, cercando uno spazio dove collocare i guariti ancora contagiosi e dove ospitare chi vive in abitazioni di ridotte dimensioni, con il rischio di trasmettere il virus ad altri familiari non potendosi isolare. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione tra Caritas ed il comitato spontaneo di cittadini “Un aiuto per l’ospedale di Senigallia” che sta raccogliendo numerose donazioni.


L’ultima ieri di 3mila euro dal centro culturale islamico El Nour. Il primo Covid Hotel delle Marche avrà quindi la funzione di ospitare gratuitamente circa cinquanta pazienti che necessitano di isolamento domiciliare, ma non di ricovero, e coloro che, convalescenti o dichiarati asintomatici, possono essere dimessi dal nosocomio. Un progetto che nasce grazie anche al confronto con il distretto sanitario e con il dottor Alessandro Marini, e al contributo delle Unità speciali di continuità assistenziale coordinate dal dottore Fabrizio Volpini. Collaboreranno Medici Senza Frontiere, la cooperativa “Undicesima Ora” e l’associazione “Il Seme”. «Un progetto – interviene Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia - che mira a diminuire la pressione sull’ospedale cittadino e, in particolare, sul personale sanitario, ormai in prima linea da un mese contro il contagio. Inoltre sarà poi possibile riorganizzare e ripristinare spazi e funzioni limitati da questa drammatica emergenza». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico