Scuola, ufficio, packaging: domanda giù. Le Cartiere devono chiudere dieci giorni

Scuola, ufficio, packaging: domanda giù. Le Cartiere devono chiudere dieci giorni
FABRIANO  -  Si fermano gli stabilimenti del Gruppo Fedrigoni. Nei prossimi giorni lavoreranno solo alcuni addetti alle manutenzioni e qualche servizio accessorio. I...

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FABRIANO  -  Si fermano gli stabilimenti del Gruppo Fedrigoni. Nei prossimi giorni lavoreranno solo alcuni addetti alle manutenzioni e qualche servizio accessorio. I siti produttivi di Fabriano e Rocchetta Bassa avranno uno stop di 10 giorni, con rientro in fabbrica l’11 maggio. Pioraco, nel Maceratese, rientrerà il 18 maggio. È l’effetto della pandemia sulle Cartiere del Gruppo Fedrigoni. La misura non riguarderà solo le Marche, ma per periodi differenti, anche gli stabilimenti in Veneto, Trentino e Friuli. In concomitanza con il fermo della produzione l’amministratore delegato, Marco Nespolo e il top management si riducono lo stipendio del 30% in segno di solidarietà. Oggi ultimo giorno di lavoro per i dipendenti Fedrigoni in servizio nei due stabilimenti di Fabriano e a Pioraco. L’accordo è stato firmato, nei giorni scorsi, a livello nazionale con le stesse regole per tutti i dipendenti del Gruppo.


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La fermata prevede l’utilizzo delle ferie 2019 dei lavoratori. Chi non ha giorni sufficienti di ferie vecchie, in quanto le ha già usufruite, farà cassa integrazione straordinaria per Covid-19. Un modo per salvaguardare anche coloro che non dovessero avere ferie e permessi arretrati a disposizione. 

«Una situazione inconsueta per questa azienda», riferiscono fonti sindacali. Con il crollo del settore carta a seguito dell’emergenza sanitaria, il Gruppo è dovuto correre ai ripari. Nonostante l’operatività sempre mantenuta in quanto il codice Ateco permettesse di lavorare perché settore considerato di interesse strategico nazionale, il calo di domanda, causa lockdown, si è fatto sentire anche nel settore carta. «Già dall’inizio di marzo la nostra divisione carta è stata significativamente impattata dal calo di domanda in tutti i segmenti di offerta - dice Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni -. La flessione non riguarda solo le carte per ufficio e scuola, che hanno subito un crollo di richieste da parte di impiegati e studenti e visto la chiusura dei canali distributivi, ma anche le carte speciali utilizzate nel packaging dei beni di lusso, nella profumeria, nelle vendite al dettaglio, nella comunicazione di eventi e mostre, tutti ambiti colpiti dal lockdown». 


La divisione carta è quella più impattata dallo choc di domanda, nonostante una performance migliore rispetto ai concorrenti diretti. Non ci sono state, invece, ricadute per il settore etichette autoadesive. Il 2019 per le Cartiere si era chiuso bene e il nuovo anno ha dato, nei primi mesi, segnali incoraggianti. «Prima che la pandemia paralizzasse l’economia mondiale – ribadisce Nespolo – il Gruppo Fedrigoni ha mostrato di aver intrapreso un percorso virtuoso: il 2019 si è chiuso con risultati molto positivi, grazie agli investimenti e al piano di acquisizioni, come l’acquisizione del gruppo Ritrama, che ora stiamo integrando con il resto dell’organizzazione. Anche nel primo trimestre 2020 è proseguita la traiettoria di crescita». Nei giorni scorsi, intanto, il Gruppo ha pensato anche ai bambini. Sono stati, infatti, donati, 80mila album da disegno Fabriano in 250 ipermercati e superstore Coop, Conad e Carrefour di tutta Italia. «La carta la offriamo noi, come piccolo gesto di vicinanza alle famiglie, che questa crisi sta mettendo in difficoltà», conclude Nespolo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico