Alla Faber si ricomincia da 50 poi dal 4 maggio ci sarà l’accelerazione

Alla Faber si ricomincia da 50 poi dal 4 maggio ci sarà l’accelerazione
SASSOFERRATO -  Riparte l’attività della Faber Fabriano, azienda leader nel settore della produzione di cappe aspiranti per cucina. Ci riferiamo, in particolare,...

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SASSOFERRATO -  Riparte l’attività della Faber Fabriano, azienda leader nel settore della produzione di cappe aspiranti per cucina. Ci riferiamo, in particolare, allo stabilimento della zona industriale Berbentina di Sassoferrato, dove già domattina rientreranno al lavoro oltre 50 persone, dopo più di un mese di fermo (l’impianto è chiuso dal 20 marzo scorso). Si tratta, per la precisione, degli operai del taglio, delle lavorazioni meccaniche e della verniciatura (50 tute blu su tre turni), nonché degli addetti al magazzino accettazione e alla manutenzione, ai quali si aggiungono alcune maestranze del reparto incollaggio e spedizione.


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Le misure relative alla sicurezza, in questa fase assai delicata dovuta all’emergenza Coronavirus, scatteranno, ovviamente, prima dell’ingresso in fabbrica, con la misurazione della temperatura e la consegna a ogni operaio di due o più mascherine, dopodiché tutti potranno recarsi ai propri posti di lavoro, i quali saranno distanti fra di loro di quasi due metri, poiché l’obiettivo dell’azienda resta quello di tutelare al massimo la salute dei dipendenti. La ripartenza, comunque, sarà graduale, visto che, dopo il “prologo” di domani, da martedì a giovedì ricomincerà l’attività delle altre linee produttive su più turni. Quindi, a partire dal 4 maggio, la produzione subirà un’accelerazione sempre maggiore, giorno dopo giorno, fino a riottenere l’assetto definitivo, quello che si era stati costretti a interrompere in seguito ai decreti governativi che si erano resi necessari per arginare la diffusione del Covid-19. Che la ripresa dell’attività nelle grandi aziende del distretto fabrianese assuma una forte rilevanza è del tutto evidente, soprattutto se si considera che il momento è delicato pure sul piano economico e sociale.


«È importante che le aziende di elettrodomestici riavviino la produzione nel più breve tempo possibile e assicurando la massima sicurezza dei lavoratori - sottolinea Gianluca Ficco, responsabile nazionale della Uilm - perché stiamo parlando di un settore molto esposto alla concorrenza sia esterna - non dimentichiamoci che nel mondo asiatico la produzione non ha subito interruzioni - sia interna (il rischio che vengano spostati volumi produttivi italiani nell’Europa dell’est). Perdere quote di mercato, soprattutto in una fase economica così difficile, sarebbe un problema non solo per le varie multinazionali, ma anche per il sistema Italia». L’accento, in questa fase, continua a essere posto sulle necessarie misure finalizzate a garantire la salute dei dipendenti. Al riguardo, alla Faber si erano mossi per tempo con estrema attenzione proprio alla salute dei lavoratori, acquistando una buona quantità di dispositivi personali legati alla sicurezza già prima del lockdown deciso dal governo Conte.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico