Corinaldo, aggredito dal nipote Situazione disperata per Manoni

Corinaldo, aggredito dal nipote Situazione disperata per Manoni
CORINALDO - Peggiorano le condizioni di Giuseppe Manoni, il 74enne preso a martellate dal nipote, che potrà invece continuare ad avere l'alloggio popolare, pur trovandosi...

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CORINALDO - Peggiorano le condizioni di Giuseppe Manoni, il 74enne preso a martellate dal nipote, che potrà invece continuare ad avere l'alloggio popolare, pur trovandosi ancora in carcere. L'Erap ha deciso infatti di non revocarlo. Pur non essendo irreversibile lo stato di coma in cui si trova il pensionato, i medici sono poco ottimisti e pensano che potrebbe anche non svegliarsi più. La settimana scorsa era stato interrotto il coma farmacologico, indotto proprio dai sanitari. Le terapie avevano fatto il loro corso e il 74enne era pronto per essere risvegliato. In realtà non ha mai ripreso conoscenza. Speravano sarebbe accaduto nel giro di qualche giorno ma così non è stato.

Mattia Morganti è ancora a Montacuto e ieri ha revocato il mandato all'avvocato Stefano Mengucci, che aveva assunto la sua difesa dal giorno della tragedia. Ieri mattina il legale era andato a trovarlo per discutere di questioni pratiche, inerenti l'alloggio. "Non conosco le motivazioni della revoca del mandato - spiega l'avvocato Stefano Mengucci - l'ho appreso solo stamattina (ieri, ndr) quando sono andato in carcere. Comunque non sono affatto sorpreso, anzi me lo aspettavo". L'avvocato non aveva presentato richiesta di scarcerazione, ritenendo il suo assistito bisognoso di assistenza e stava lavorando insieme al sindaco per trovare soluzioni alternative, non ritenendo opportuno chiedere gli arresti domiciliari. "Mi dispiace molto per la revoca del mandato perché con l'avvocato Mengucci, che stimo molto, stavamo ragionando sull'assistenza necessaria per Mattia Morganti - commenta Matteo Principi, sindaco di Corinaldo -, lui stava in un appartamento concesso dall'Erap che ha ritenuto opportuno lasciarglielo a disposizione per qualche tempo, in attesa di vedere se verrà scarcerato. Ad ogni modo il primo pensiero di tutta la comunità va a Giuseppe Manoni. Abbiamo saputo che probabilmente non si sveglierà più dal coma, anche se continuiamo a sperare che ciò invece accada". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico