Corinaldo, cinque furti in casa di notte il sindaco preopccupato chiama il prefetto

Corinaldo, cinque furti in casa di notte il sindaco preopccupato chiama il prefetto
CORINALDO - Cinque raid notturni in via Olmigrandi a Corinaldo e il sindaco dice basta. Matteo Principi ha chiamato il prefetto per chiedere più controlli. Mercoledì...

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CORINALDO - Cinque raid notturni in via Olmigrandi a Corinaldo e il sindaco dice basta. Matteo Principi ha chiamato il prefetto per chiedere più controlli. Mercoledì notte i ladri hanno visitato cinque abitazioni, tutte vicine. Due delle vittime hanno sporto denuncia ai carabinieri. Bottini di poche centinaia di euro. Sembrava un caso isolato quello di una coppia di anziani sorpresa nel sonno e invece i ladri hanno girato anche dai vicini. Hanno avuto ingresso facile, con le finestre aperte, ma non da tutti. 


«Sono entrati in cinque case e non si è accorto nessuno – racconta un imprenditore -, a mia madre hanno alzato la serranda e da un altro hanno aperto una finestra». Modalità diverse che fanno pensare non ad una banda specializzata. L’hinterland è nel mirino dei ladri. Vari episodi tra Castelleone di Suasa e Barbara oltre a Corinaldo che lo è periodicamente. L’esasperazione della gente, anche quando non rubano molto, ha portato il sindaco a chiedere maggiore attenzione. A seguito di un incontro in Comune tra il sindaco di Corinaldo Matteo Principi, il comandante della stazione dei carabinieri Francesco Gagliardi e il comandante della polizia municipale dell’Unione dei Comuni Misa-Nevola Stefano Martelli, è stata condivisa l’idea di coinvolgere nuovamente la Prefettura. 

A seguito di una conversazione telefonica con il prefetto di Ancona Antonio D’Acunto, ieri il primo cittadino è stato rassicurato in merito all’aumento della vigilanza delle forze dell’ordine nei prossimi giorni. «Ringrazio tutti i soggetti coinvolti per la collaborazione», le parole del sindaco Principi che raccomanda alla cittadinanza di prestare attenzione e segnalare alle forze dell’ordine qualsiasi movimento o persona sospetta. «Purtroppo girano, controllano, ispezionano e chiaramente, puntano ad entrare dove ci sono finestre aperte – lamenta sui social un residente -, bisogna vivere come un carcerato dentro casa propria. Inferriate, perché difficilmente di notte fanno rumore per tagliarle, o qualsiasi altro mezzo che li ostacoli». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico