Ragazze cinesi pronte a tutto chiusa una casa squillo

Ragazze cinesi pronte a tutto chiusa una casa squillo
JESI - Case squillo con prostitute cinesi: la maxi operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Mestre tocca anche le Marche. A Macerata, in centro storico, si trovava...

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JESI - Case squillo con prostitute cinesi: la maxi operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Mestre tocca anche le Marche. A Macerata, in centro storico, si trovava una delle alcove finite nel mirino degli investigatori; tra gli appartamenti nel mirino anche uno situato a Jesi. Tre donne cinesi sono state colpite da misure cautelari perché, secondo l’accusa, gestivano un gruppo di squillo loro connazionali facendo da tramite con i clienti, adescati con annunci online. Nel mirino dell’Arma la 42enne Y. C., la 52enne W. L. e la 33enne X. Y., che devono rispondere di sfruttamento della prostituzione per fatti commessi a partire da luglio 2016. Tutto è nato da alcuni accertamenti svolti dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Mestre (Venezia), e dalle verifiche su un sito internet che pubblicizzava appuntamenti a Mestre, offrendo rapporti sessuali a pagamento di qualsiasi tipo con giovani donne, rendendo particolarmente facile contattare un numero di cellulare indicato. 


Dall’utenza telefonica i carabinieri hanno individuato un appartamento nel centro e altri nella provincia di Padova (Piove di Sacco) e anche nelle Marche (appunto Macerata e Jesi). All’interno delle case di appuntamento - stando alla ricostruzione dei carabinieri - decine di giovani cinesi venivano costrette ad avere rapporti sessuali a pagamento con i clienti forniti dalle loro tre presunte aguzzine.

Il cliente, dopo aver annotato il numero di telefono indicato nell’annuncio del sito web, contattava l’utenza e dall’altra parte rispondeva una delle tre sfruttatrici. Il terzetto teneva i primi contatti per verificarne l’attendibilità, concordare le modalità della prestazione, il prezzo ed eventuali richieste particolari. 


Il secondo step era la telefonata diretta alla squillo che di lì a poco il cliente avrebbe incontrato con la conferma dell’appartamento e del prezzo concordato. Un tariffario variegato da 50 euro a 500, per richieste particolari e clienti più facoltosi, giunti anche in aereo, cui venivano assicurate prestazioni direttamente in albergo, con possibilità di intrattenersi per la nottata anche con prestazioni ulteriori. Il tutto organizzato nei minimi dettagli. Vasche da bagno idromassaggio, suite e camere allestite e personalizzate in base alle preferenze. Tra le modalità di adescamento anche l’utilizzo di un’apposita app per messaggistica istantanea.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico