Nica condannato a 16 anni per il pensionato ucciso, la sorella della vittima: «Giustizia è fatta, ho tenuto duro per Giancarlo»

Nica condannato a 16 anni per il pensionato ucciso, la sorella della vittima: «Giustizia è fatta, ho tenuto duro per Giancarlo»
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CHIARAVALLE - «In questi anni non ho mai mollato. Ho combattuto tanto e continuerò a farlo per l’amore che provo nei confronti di mio fratello. È lui che deve ottenere giustizia». Le parole di Carla Sartini, unica sorella di Giancarlo, il pensionato di 53 anni ucciso a sprangate e rapinato in casa la notte tra il 26 e il 27 dicembre del 2014, a Chiaravalle, in via Circonvallazione. Carla ha affrontato come parte civile, sostenuta dagli avvocati Matteo Catalani e Simona Cognini, i vari gradi di giudizio, corsi e ricorsi che si sono succeduti in quasi otto anni, non perdendosi mai le udienze con il solo obiettivo di poter toccare la verità e rendere giustizia a suo fratello.

 

La reazione

Giovedì non è mancata neanche all’ultimo tassello del processo incardinato davanti alla Corte d’Appello di Perugia. Si è commossa, ha pianto quando è stata emessa la sentenza dopo tre ore di camera di consiglio: i giudici hanno condannato a 16 anni di reclusione il 28enne romeno Nica Cornel Nicolae, ex vicino di casa della vittima. Lacrime liberatorie, portate dalla tensione e da una stanchezza comprensibile dettata dai vari ping pong giudiziari (assoluzione in primo grado, condanna in secondo, annullamento della Cassazione e nuovo processo a Perugia). 
«Ho pianto – ha ricordato Carla – perché questa volta è stata dura: i viaggi a Perugia, i rinvii continui. Ma alla fine mi sento più leggera, sono soddisfatta non tanto per me, ma per mio fratello. Quella notte è come se fosse stato ucciso un bambino, era inerme, incapace di difendersi (la vittima aveva gravi problemi di salute, ndr). Come ho fatto ad andare avanti in questi anni? Con il coraggio e con la forza dell’amore che nutro per Giancarlo. Ho sempre detto che per lui avrei fatto tutto il possibile. Ho sempre creduto nella giustizia e voglio continuare a crederci fino alla Cassazione, se l’imputato dovesse presentare ricorso». Un pensiero agli avvocati che l’hanno sostenuta: «Vorrei dire loro grazie perché hanno combattuto insieme a me, si sono spesi per questa causa e sono diventati indispensabili».


I legali Catalani e Cognini hanno espresso «soddisfazione per questa pronuncia della Corte di Assise di Appello di Perugia, del medesimo tenore della Corte di Ancona, e attendono di leggere le motivazioni della sentenza». Sono attese tra 90 giorni. Poi, è quasi scontato il ricorso della difesa (rappresentata dagli avvocati Marina Magistrelli e Simeone Sardella) in Corte di Cassazione. Il processo nei confronti di Nica, attualmente libero da misure cautelari, si è tenuto con il rito abbreviato. 

 

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Corriere Adriatico