Un neonato mummificato trovato nella tomba sopra ad una bara: è giallo al cimitero

Chiaravalle, un neonato mummificato trovato sopra ad una bara: è giallo al cimitero
CHIARAVALLE - «Sembrava una bambola» sussurrano, sconvolti, i tecnici dell’ufficio cimiteriale del Comune. È mezzogiorno. Hanno appena completato la...

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CHIARAVALLE - «Sembrava una bambola» sussurrano, sconvolti, i tecnici dell’ufficio cimiteriale del Comune. È mezzogiorno. Hanno appena completato la traslazione di alcuni loculi di famiglia, su richiesta dei parenti. Il sudore sulla fronte, lo smarrimento negli occhi per una scioccante scoperta: il corpicino mummificato di un neonato appoggiato sopra una bara.


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«Ha presente un film horror? Ecco, era così», prova a spiegare un altro operaio, uno di quelli che ha aperto il loculo e si è trovato di fronte alla scena, così agghiacciante da non sembrare reale. 
E invece, era in carne e ossa, decenni fa, quello scricciolo rinvenuto su un feretro. Chi lo abbia abbandonato lì, ma soprattutto perché, è un mistero. Un macabro “giallo” che proveranno a risolvere gli specialisti dell’istituto di Medicina legale di Torrette e i carabinieri, intervenuti ieri mattina con una pattuglia non appena dal cimitero di Chiaravalle è stato lanciato l’allarme.
 
Sul posto, anche il medico legale Marco Valsecchi che insieme alla dottoressa Loredana Buscemi è stato incaricato dalla procura di effettuare dei campionamenti per un’analisi genetica. È dal Dna che si spera di risalire, se non all’identità, quantomeno ai genitori del neonato - si tratterebbe di una femmina- e al periodo in cui è avvenuta l’improvvisata tumulazione.

I fatti risalirebbero agli anni della Seconda guerra mondiale. Lo si deduce sia dallo stato di mummificazione del corpicino sia dal fatto che nella tomba in cui è stato rinvenuto l’ultimo decesso risale al 1949. Forse il neonato fu deposto sotto terra, senza dargli un’identità, dopo i bombardamenti a cui fu sottoposta Chiaravalle nel gennaio del 1944, quando gli aerei degli alleati scaricarono sulla città un micidiale carico di ordigni, al punto da raderla al suolo, fino alla ritirata dei tedeschi. Furono 150 i morti ufficialmente accertati, ma secondo gli storici furono di più. Forse è in quelle circostanze che avvenne la morte di quell’anima innocente ritrovata per caso sotto terra, nella tomba di una famiglia a cui si sospetta appartenesse.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico