Pensionata vince sull’Inps dal giudice Niente dolo: esulta pure in Corte d’appello

Pensionata vince sull’Inps dal giudice Niente dolo: esulta pure in Corte d’appello
CHIARAVALLE - Calcolo errato della pensione, il tribunale “abbona” 15 mila euro a una 68enne jesina portata in aula dall’Inps, protagonista di un ricorso contro...

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CHIARAVALLE - Calcolo errato della pensione, il tribunale “abbona” 15 mila euro a una 68enne jesina portata in aula dall’Inps, protagonista di un ricorso contro il bonus incamerato inconsapevolmente dalla donna dopo la fine dell’attività lavorativa svolta sia in una società privata che in una pubblica. All’origine della duplice causa, un inesatto conteggio effettuato dall’Inpdap (poi confluito nell’Inps) nel 2004 che aveva quantificato la pensione della donna, da anni residente a Chiaravalle, considerando l’impiego full time al posto del part time, modalità con cui la 68enne aveva effettivamente versato i contribuiti all’epoca dell’incarico pubblico. 


La sentenza a favore della pensionata è stata emessa dalla sezione lavoro della Corte d’Appello di Ancona a cui si era rivolto l’Inps dopo il primo grado. Il giudice Andrea De Sabbata si era espresso a favore della lavoratrice. A far propendere per il rigetto del ricorso è stato il riconoscimento della buona fede della 68enne, difesa per entrambe le cause dall’avvocato Marco Flavio Torelli. Aver percepito circa 15 mila euro spalmati in 9 anni di pensione non è stato considerato un atto doloso. La lavoratrice, come esposto dalla difesa, aveva incassato le mensilità partendo dal presupposto che i calcoli dell’ente previdenziale fossero corretti. Mai avrebbe pensato che nel febbraio 2013 le fosse recapitata una lettera dell’Inps con la richiesta di restituzione della somma percepita fino a quel momento. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico