Precipita nel dirupo per 10 metri e resta bloccato per 6 ore al gelo: un vicino si accorge e lancia l'allarme

Il pensionato è stato tratto in salvo da vigili del fuoco e 118
CASTELPLANIO - Stava facendo dei lavoretti nel terreno dietro casa, a ridosso delle mura castellane, quando improvvisamente la terra gli ha ceduto sotto ai piedi, facendolo...

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CASTELPLANIO - Stava facendo dei lavoretti nel terreno dietro casa, a ridosso delle mura castellane, quando improvvisamente la terra gli ha ceduto sotto ai piedi, facendolo precipitare giù per la collina, ripidissima, almeno per una decina di metri. L’incidente è avvenuto ieri nel pomeriggio, ma l’anziano - un pensionato 72enne che vive da solo in paese - è stato recuperato solo nel tardo pomeriggio grazie a un intervento con tecniche speleo-alpino-fluviali dei Vigili del fuoco di Jesi insieme ai sanitari della Croce verde di Serra San Quirico. 

 

 


L’anziano è stato salvato grazie a un vicino di casa che verso le 20, rientrando a casa, ha sentito dei lamenti provenire dallo strapiombo della collina a ridosso delle mura del paese. Non aveva ben compreso chi fosse, poi ha capito che era il vicino e che si trovava molto in fondo al dirupo, senza la possibilità di risalire. Il vicino ha allertato il 112. Il poveretto, rimasto almeno cinque-sei ore in fondo al dirupo, pur chiamando aiuto non era stato udito. «Sono caduto che era pieno giorno, nessuno mi ha sentito gridare», ha detto ai soccorritori quando si sono calati per recuperarlo. Era in stato di ipotermia, con dolori dappertutto a causa della caduta. Per fortuna era rimasto sempre cosciente. I vigili del fuoco e i sanitari, non riuscendo a raggiungere il punto della caduta con i mezzi, si sono dovuti calare con tecniche speciali di arrampicata per riuscire a raggiungerlo, caricarlo su una barella spinale e tirarlo fuori da quel dirupo profondo almeno 10 metri con una pendenza del 30% circa. C’è voluta un’ora e mezzo per riuscire a trarlo in salvo. L’anziano era infreddolito, rimasto in mezzo al fango e al freddo per troppo tempo. I soccorritori, dopo averlo stabilizzato sul posto e coperto con tre coperte termiche, lo hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi con un codice di media gravità. Sono stati anche contattati i nipoti, suoi unici parenti, che nella tarda serata hanno raggiunto lo zio all’ospedale. 

 

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Corriere Adriatico