CASTELFIDARDO - Non avrebbe mai accettato la richiesta di separazione dalla moglie, iniziando a tartassarla con maltrattamenti e minacce del tipo: «Se ti allontani da me, ti...
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L’uomo, che verrà ascoltato dal giudice il 16 maggio, ha sempre rigettato ogni contestazione mossa dall’ex moglie, confermando i litigi, ma mai i maltrattamenti contestati. Secondo la sua versione, la donna si sarebbe inventata tutto per ottenere dal tribunale migliori condizioni economiche per lei e i suoi due figli minori in sede di separazione. Ieri mattina, la donna – che non ha deciso di costituirsi parte civile al processo – ha testimoniato rispondendo alle domande del pm. Si è soffermata alla sera dell’8 marzo 2013, quando lei si stava preparando per uscire con l’amica per la festa della donna. Secondo quanto riportato, il 47enne, difeso dall’avvocato Fabrizio Menghini, si sarebbe opposto con tutte le forze alla decisione della moglie di passare fuori qualche ora.
A spaventarlo sarebbe stato anche il timore di vedere la 40enne in compagnia di un altro uomo, dato che lui le avrebbe anche additato relazioni con altre persone. «L’8 marzo – ha raccontato in udienza la vittima – mi ha strappato il cellulare di mano, iniziando a gridare contro di me. Mi ha strattonato, poi si è portato via mio figlio, scalzo. Non sapevo cosa fare, ero terrorizzata, pensavo fosse ubriaco. Alla fine, è rientrato dopo pochi minuti».
Il comportamento violento dell’uomo sarebbe iniziato a febbraio, dopo la decisione della 40enne di separarsi. «Un giorno ho pensato che stesse per buttarsi di sotto perché ha iniziato a simulare il volo dal balcone della nostra camera da letto. Ha anche ingurgitato un mix di farmaci per cui è stata necessaria una chiamata al 118». Secondo la procura, gli episodi di maltrattamenti sarebbero stati sei, alcuni dei quali rilevati dai carabinieri di Castelfidardo. Molti riguardano minacce verbali: «Se vai via, ti ammazzo», «guarda che ti brucio l’auto», «ti faccio perdere il lavoro per quello che fai» e poi vari insulti pronunciati per accusare la donna di avere molteplici amanti. Lei sarebbe anche stata minacciata con un cacciavite e strattonata più volte per un braccio. Non esistono però referti medici. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico