Chiesa strapiena e tante belle parole per Caterina e tutta la famiglia

Chiesa strapiena e tante belle parole per Caterina e tutta la famiglia
CASTELFIDARDO - Una chiesa affollatissima per i funerali di Caterina Governatori, la 21enne vittima di un incidente stradale che ha donato gli organi salvando la vita a tanti...

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CASTELFIDARDO - Una chiesa affollatissima per i funerali di Caterina Governatori, la 21enne vittima di un incidente stradale che ha donato gli organi salvando la vita a tanti altri giovani in attesa di trapianto. «Una testimonianza di grande umanità - ha sottolineato don Andrea Cesarini, sul pulpito della Collegiata assieme a don Bruno Bottaluscio, rivolgendosi al padre Giordano e alla mamma Maria Luisa che hanno autorizzato l’espianto multiorgano - grazie alla quale sette, otto ragazzi potranno continuare a vivere. Il dolore, la tragedia non vi hanno impedito di continuare ad essere genitori, genitori per tutti i figli di questo mondo. Grazie, davvero grazie».


Il parroco, che ha conosciuto Caterina a 12 anni mentre si preparava a ricevere la cresima, ha voluto poi ricordare la giovane che è stata anche sua allieva all’Itis Meucci dove don Andrea insegna religione. «Era una ragazza sensibile, discreta, mai sopra le righe. E anche se stava sempre un passo indietro e non amava emergere nelle situazioni, era attenta e presentissima. Questo segno della sua presenza era tangibile, concreto e tutte le persone a lei care potevano quotidianamente sperimentarlo. Perché era attenta soprattutto alle piccole cose, ai piccoli gesti nascosti. I compagni di classe hanno potuto beneficiare della sua generosità ma anche i suoi amici. In questi giorni abbiamo condiviso ricordi. Se c’era un dolce buono in casa, qualche fetta veniva sempre incartata per condividerla con gli amici dopo cena. E questi piccoli gesti – ha detto don Andrea posando lo sguardo sui genitori e il fratello maggiore Alessandro - sono anche grandi piccole esperienze maturate in questi anni nella vostra famiglia, che Dio solo sa quanto l’ha amata». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico