Sassate ai cani e secchiate d’acqua Vicini contro nella faida senza fine

Sassate ai cani e secchiate d’acqua Vicini contro nella faida senza fine
CAMERATA PICENA - Prima le sassate contro i cani dei vicini, poi le secchiate d’acqua in pieno inverno. A una coppia di 70enni di Camerata Picena non è bastato andare...

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CAMERATA PICENA - Prima le sassate contro i cani dei vicini, poi le secchiate d’acqua in pieno inverno. A una coppia di 70enni di Camerata Picena non è bastato andare una sola volta sul banco degli imputati. Ieri, il loro nome è risuonato di nuovo in un’aula di tribunale. Il motivo? Sempre il solito: il fragoroso abbaiare dei due pastori tedeschi tenuti da una coppia di vicini avrebbe indotto i 70enni, entrambi pensionati, allo sfinimento. Uno stress che, secondo l’accusa, sarebbe sfociato in gesti lesivi nei confronti degli animali e dei loro padroni, due professionisti di circa 40 anni.


L’atteggiamento degli anziani, assistiti dal legale Carmelino Proto, ha spinto le vittime a sporgere due querele da cui sono scaturiti altrettanti procedimenti penali. Il primo, che riguardava gli episodi di maltrattamenti contro i cani, è terminato in estate con l’assoluzione di entrambi i coniugi. Il secondo è entrato nel vivo ieri mattina, quando i professionisti hanno raccontato mesi di presunte angherie. Questa volta la procura ha contestato ai 70enni il reato di molestie. Tra il 2013 e il 2014 avrebbero tirato delle zolle di terreno nel giardino dei vicini, non disdegnando il lancio di alcune secchiate d’acqua. Il tutto condito, secondo quanto affermato dalla coppia costituitasi parte civile tramite l’avvocato Maria Laura Saracchini, da insulti e intimidazioni.

«Gli episodi potevano avvenire con costanza, oppure saltuariamente. C’erano delle tregue momentanee, ma anche giorni in cui subivamo di tutto – ha raccontato la professionista in udienza -. A fine 2013, mi sono dovuta beccare una secchiata d’acqua dalla vicina e, col freddo che faceva, non è stato certo piacevole. E poi, nel nostro giardino venivano lanciate zolle di terra oppure sassi». Una situazione che li ha costretti ad installare delle spycam per riprendere gli autori delle molestie. Il processo è stato rinviato al 29 maggio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico