CAMERANO - Maltrattamenti e tentate estorsioni ai familiari, minacce ai condomini e danneggiamenti al palazzo dove viveva. È una sequela di reati contestati dalla procura...
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In un’occasione, sarebbe anche arrivato a frantumare gli occhiali della sorella, dopo averle puntato un coltello alla gola. Ieri pomeriggio, al quinto piano del tribunale, davanti al giudice Alberto Pallucchini si è aperta l’istruttoria del processo che lo vede imputato. La violenza nei confronti dei familiari, con i quali conviveva, sarebbe esplosa a partire dal 2016. All’origine, ci sarebbero state le incessanti richieste di denaro da parte del giovane, in preda alle crisi di astinenza da stupefacenti. Pur di riuscire a comprare le dosi, avrebbe terrorizzato la sorella e il padre, minacciandoli che, se non avesse ricevuto del denaro, avrebbe danneggiato i mobili dell’appartamento. Ma non solo. Per la pubblica accusa, avrebbe anche tenuto sotto scacco l’intero condominio, minacciando gli inquilini di ritorsioni se avessero sporto denuncia contro di lui. La procura gli contesta anche una serie di danneggiamenti ai danni del palazzo dove viveva. In più occasioni, se la sarebbe presa con il portone d’ingresso e con le cassette postali. In un primo momento, dopo la denuncia sporta dalla famiglia e dai vicini di casa, al 36enne era stato imposto il divieto di dimora nel comune di Camerano. Una prescrizione disattesa durante l’inverno dello scorso anno, quando aveva tentato di reintrodursi in casa. Inoltre, tra l’11 e il 12 febbraio, in preda ad una crisi di astinenza, aveva anche divelto le piante della piazza principale di Camerano. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico