FALCONARA - Cinque giorni per accedere agli atti sull’installazione dell’autovelox, altrimenti scatteranno i ricorsi. Lo annuncia l’Associazione dei...
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L’associazione lamenta, in primo luogo, di non aver potuto prendere visione degli atti amministrativi che hanno portato all’installazione dell’impianto. La richiesta del 25 settembre, avanzata «in spirito conciliativo su indicazione dell’avvocato Italo D’Angelo», legale dell’asssociazione, non è stata, a ieri, ancora accolta, nonostante, secondo quanto afferma l’associazione, «i solleciti agli uffici comunali sia telefonici sia formali a trasmettere i documenti». Da qui la decisione di percorrere la strada dei ricorsi.
Secondo l’Acu, sono tre i profili su cui basare i ricorsi. «Appare palese - riferisce una nota - la violazione della norma perché tra il segnale che impone il limite di velocità situato dopo lo svincolo o intersezione ed il dispositivo autovelox non risulta rispettata la distanza minima di un chilometro». In secondo luogo, «non risulterebbe che sul tratto di strada in cui è stato posizionato l’autovelox ci sia un alto livello di sinistrosità». Infine, la scarsa visibilità. «Tale dispositivo - dice ancora l’Acu - inoltre non è visibile agli utenti, come richiamato dalle Direttive in materia e dalla giurisprudenza della Suprema Corte».
Si tratta di motivi che, peraltro, il Comune ha in più occasioni confutato. Per tornare all’Acu, arriva in conclusione la richiesta di sospendere, in autotutela, l’utilizzo dell’autovelox e ad annullare i verbali fin qui elevati. Ove questo non accadesse, l’Acu si riserva «di segnalare alla procura della Corte dei conti l’eventuale danno erariale da responsabilità amministrativo-contabile, soprattutto nel caso in cui, a seguito del contenzioso giudiziario, l’apparecchiatura venisse dichiarata illegittima». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico