ANCONA - Chi ha visto corpi volare, scaraventati in aria dal van dei terroristi. Chi ha trascorso ore di terrore nel chiuso di un bar o di un negozio, perché nessuno poteva...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Per fortuna stiamo tutti bene», rassicura il giovane. Ore d’ansia anche ad Ancona e Monsano, per le sorti di due fidanzati, Elisa Verdicchio, 25 anni, e Emanuele Cofanelli, 29, arrivati l’altro ieri a Barcellona per una vacanza di una settimana. Era stata la mamma di Elisa, la dirigente dell’ufficio Finanze del Comune di Ancona Daniela Ghiandoni, a dare l’allarme su Facebook. «Per fortuna io e Emanuele Cofanelli stiamo fisicamente bene - rassicura la giovane anconetana sui social network -. Non ci sono parole per descrivere quello che è successo a pochi metri da noi e quello che sta ancora accadendo per le strade di Barcellona. Dopo un tortuoso viaggio siamo riusciti ad incamminarci solo ora in hotel».
Era vicino all’inferno della Rambla anche il 36enne Mauro Salvatelli di Monte San Giusto, dirigente della AwLab (abbigliamento sportivo) in Spagna. Sta bene, ma se l’è vista brutta. «Sto risolvendo il panico nello store», comunicava sulla chat di facebbok con l’Italia. Solo spavento anche per Alice Mauri, 19 anni di Pesaro. «Stiamo bene. Per fortuna – racconta agitata – non eravamo in quella zona, ma ci siamo accorti subito che era successo qualcosa di grave. Abbiamo visto i militari accorrere, gli elicotteri sorvolare la città, le sirene suonavano ovunque. È terribile». È in vacanza a Barcellona anche il fotografo filottranese Michele Gobbi, con la fidanzata Lucia Glorio e un amico di Monte San Giusto, Marco Giuli.
«Stiamo bene, siamo a casa e al sicuro», ha postato su Facebook per tranquillizzare familiari e amici.
A Barcellona vive da tre anni con il marito una gallerista d’arte ascolana, Jessica Sembroni, 28 anni. «Ero nella galleria d’arte vicino alla cattedrale, a 500 metri dal luogo dell’attentato. Abbiamo visto tanta gente scappare e il rumore assordante delle sirene di polizia e ambulanze che si catapultavano nella zona dell’attentato. Molta gente si è rifugiata nella galleria d’arte nascondendosi dappertutto. Sono stati momenti drammatici perchè temevamo che gli attentatori potessero entrare nei locali» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico