ARCEVIA - Un paese di meno di 5 mila abitanti, Arcevia, nell'entroterra di Ancona, è sotto choc per la morte del comandante della stazione dei carabinieri. Il maresciallo...
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tolto la vita - questa l'ipotesi prevalente secondo la Procura - lanciandosi da una finestra dell'alloggio di
servizio. Erano circa le 5 del mattino quando sul posto sono arrivati un'ambulanza e i vigili del fuoco, ma per il carabiniere, descritto come «un militare di prim'ordine, un punto di riferimento per la cittadina», non c'era più niente da fare.
Originario della provincia di Macerata, gran lavoratore, ieri Carnevali aveva svolto il suo turno di servizio fino a tarda sera. Poi è rientrato nell'abitazione accanto alla caserma, e si è lanciato o è caduto da un'altezza di dieci metri, sfracellandosi al suolo. Il sostituto procuratore di Ancona Ruggero Dicuonzo ha disposto un'ispezione cadaverica, ma ad un primo esame il corpo del maresciallo non presenta ferite o lesioni di tipo diverso da quelle compatibili con una precipitazione dall'alto. Cosa abbia scatenato il gesto è tuttora oggetto di
indagine. Gli accertamenti sono condotti dai carabinieri di Fabriano, diretti dal capitano Benedetto Iurlaro, che era solito parlare di Carnevali come di uno dei suoi uomini migliori.
Attonito per la notizia anche il sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi (Pd), che nel giorno dei funerali
dichiarerà il lutto cittadino. «Quello che è avvenuto - dice - oltre ad addolorarmi mi lascia incredulo. La stessa sensazione che ho avvertito tra i carabinieri della stazione di Arcevia con i quali ho parlato».
Carnevali «era una gran brava persona, di un'intelligenza e praticità uniche, con le quali ha sempre affrontato situazioni difficili. E mi aveva confidato di trovarsi bene ad Arcevia».
Un paese dove tutti si conoscono, ma nessuno immaginava una fine come questa per il comandante dell'Arma. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico