I writer sfregiano ancora il Monumento del Passetto: c'è l'ordinanza, adesso puniteli

Riecco i writer al Monumento: c'è l'ordinanza, adesso puniteli
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ANCONA Un’addizione che sottrae e non aggiunge valore. Alcuno. Toglie candore alla maestosità del monumento e vigore al rispetto del bene comune. Armati di bombolette, pennarelli e inciviltà, i vandali del segno son tornati a scarabocchiare il tempio circolare del Passetto. Fucsia in campo bianco, caratteri cubitali, “N + S”, il messaggio criptato sfregia una delle colonne che, con fierezza, si levano sull’Adriatico.

 

Là, in fondo al Viale. Sul basamento, poco più sotto, si affastella un lessico pop che non è proprio street art. Ci risiamo. È l’ennesima volta che il Comune è costretto a cancellare l'impronta dei writer. Di nuovo, nonostante Daniele Silvetti, con una ordinanza, abbia avvertito gli imbrattatori seriali: lo sgorbio non passerà. Invece è sfuggito ai controlli, e ai proclami.

I punti

Tre mosse. La guerra ai graffiti urbani, il sindaco ha deciso di giocarsela così: i bulli dello spray dovranno provvedere di persona alla pulizia di ciò che danneggiano, oppure, a proprie spese, dovranno coinvolgere nell’operazione di rigenerazione una ditta privata. Altrimenti, ci penserà il Municipio, addebitandogli i costi oltre a segnalarli alla Procura.

L’obiettivo

Il provvedimento, per ora dalla valenza sperimentale, ha l’ambizione d'essere etico-educativo più che punitivo. L'obiettivo è quello di far metabolizzare che il bene pubblico va rispetto. Punto. Almeno fino al 6 gennaio questi saranno i patti, poi di certo scatterà una proroga e nel tempo verranno inseriti, con una modifica, nel regolamento di polizia urbana.

L’impunità

Nell’attesa di sciogliere il nodo se quelle scritte siano arte o atti vandalici, i guappi di sgorbi e arzigogoli continuano a sfregiare. Di tutto. Non retrocedono di un passo, insistono nel graffiare la bellezza urbana e nello sfidare l’autorità. L’impunità non aiuta, non scoraggia chi non intende convertirsi ai precetti del rispetto, proprio e altrui. Resta da capire come individuarli, quei teppisti. Palazzo del Popolo si affida a una rete di telecamere di videosorveglianza e alle pattuglie anti-degrado della polizia locale che, muovendosi in borghese, possono intervenire e insinuarsi nella flagranza del reato. Ancora un dettaglio per definire il pacchetto “no ai geroglifici”: la sanzione pecuniaria sarà proporzionale al valore delle zone che verranno sfregiate. Su tutto sventola il principio dell'assunzione di responsabilità. La stretta sui vandali dello spray è arrivata. Azione, subito. .

 

 

 

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Corriere Adriatico