Calcio in testa alla moglie gelosa davanti alla figlioletta: l'orco finisce in manette

Ancona, calcio in testa alla moglie gelosa davanti alla figlioletta: l'orco finisce in manette
ANCONA - Torna a casa dopo una settimana passata fuori a lavorare e litiga con la moglie. Insulti, minacce, la gelosia di lei che esplode e lui che, stando all’accusa,...

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ANCONA - Torna a casa dopo una settimana passata fuori a lavorare e litiga con la moglie. Insulti, minacce, la gelosia di lei che esplode e lui che, stando all’accusa, l’aggredisce con un calcio all’altezza del capo, provocandole un ematoma


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La coniuge chiama la polizia, l’aggressore finisce in manette. L’episodio di violenza si è consumato sabato sera ad Ancona, in un appartamento del Piano abitato da due dominicani e dalla loro figlioletta di tre anni. Ieri mattina, il giudice Francesca Grassi ha convalidato l’arresto del 37enne finito in manette. 
 
La misura
È stata disposta come misura cautelare il divieto di avvicinamento alla casa familiare. Una volta ascoltata dalla polizia, la vittima – connazionale del 37enne – avrebbe anche raccontato di pregressi abusi, ma non sono stati trovati fino ad ora riscontri oggettivi, come per esempio referti medici. Difatti, la direttissima di ieri, si è tenuta per il reato di lesioni personali e non per l’accusa di maltrattamenti in famiglia. La moglie ha avuto una prognosi di cinque giorni per un ematoma al capo. Stando alle risultanze della procura, sarebbe stato il 37enne a causarlo con un calcio. Secondo la versione difensiva, invece, sarebbe stata la conseguenza di un atto autolesionista: la donna si sarebbe ferita colpendosi la testa con un cellulare, trovato dagli agenti delle Volanti non funzionante all’interno dell’appartamento della coppia. 
Il litigio
Ma per cosa sarebbe scoppiata la lite tra i coniugi? Lui è tornato a casa dopo una settimana di lavoro trascorsa come badante nell’appartamento di un vecchino. Lei, stando a quanto emerso, non avrebbe creduto alla motivazione resa dal marito per giustificare l’assenza prolungata dalla loro abitazione. Di qui, l’inizio della discussione infiammata dalla gelosia della donna che sarebbe anche arrivata ad ipotizzare un presunto tradimento. Stando all’accusa, nel clou del litigio, il 37enne avrebbe reagito dando un calcio alla moglie. Le urla avrebbero anche svegliato la loro figlioletta, trovata in piedi vicino ai genitori all’arrivo delle Volanti della polizia. Ad avvertire il 113 delle botte ricevute è stata proprio la moglie dell’arrestato, trasportata poi dagli operatori del 118 al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette. 

Nel corso della direttissima di ieri, l’uomo ha sostenuto di fronte al giudice di non aver in alcun modo maltrattato la moglie. Anzi, sarebbe stata lei a colpirsi con il telefono per metterlo nei guai e fargliela pagare per l’assenza da casa di una settimana. Difeso dagli avvocati Elena Martini e Cristina Bolognini, il 37enne ha comunque ricevuto l’ordine di non avvicinarsi alla casa familiare. Il processo è stato aggiornato al 12 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico