Vigili urbani sorpresi a bere un caffè al bar in zona rossa, il sindaco Mancinelli: «Regole infrante, richiamo formale»

I vigili urbani sorpresi a bere un caffè al bar in zona rossa
ANCONA - «Chi doveva far rispettare le norme anti-Covid le ha infrante. E la foto ritrae i due vigili in maniera inequivocabile mentre consumavano la colazione al bar il 16...

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ANCONA - «Chi doveva far rispettare le norme anti-Covid le ha infrante. E la foto ritrae i due vigili in maniera inequivocabile mentre consumavano la colazione al bar il 16 marzo quando questo era vietato perchè si era in zona rossa. Un fatto di particolare gravità visto che i due agenti sono stati assunti a tempo determinato nell’ambio di quel contingente specificatamente destinato al controllo del Dpcm, tra cui le disposizioni dell’articolo 46 comma 2 dove si prevede per la ristorazione di asporto il divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

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Entrambi gli agenti hanno ricevuto un richiamo formale». Il caso dei vigili fotografati da un cittadino mentre erano al bar in zona rossa è finito all’attenzione del consiglio comunale con un’interrogazione presentata da Daniele Berardinelli (Fi) a cui ha risposto il sindaco Valeria Mancinelli sulla base delle informazioni inviate dalla comandante Liliana Rovaldi. 


«Chi è l’autore di quella foto? Come l’ha acquisita la comandante?» ha chiesto tra l’altro Berardinelli. «Il 16 marzo i due agenti assunti a tempo determinati sono stati fotografati da un cittadino di cui non si conosce l’identità mentre consumavano una colazione in un tavolino esterno lungo il Viale in zona rossa - ha risposto il sindaco - I due agenti, alla contestazione della comandante, hanno affermato che avevano chiesto solo un bicchiere d’acqua al bar. La comandante ha ritenuto di non calcare la mano tenuto conto dell’assunzione temporanea e per non compromettere la loro futura attività lavorativa nella pubblica amministrazione. E per questo ha deciso un richiamo formale anzichè passare la pratica all’ufficio competente per il procedimento disciplinare.

La comandante aveva anche chiesto di mantenere riservata la situazione a beneficio degli agenti e dell’immagine del corpo della polizia. Ma gli agenti hanno reso pubblico l’episodio coinvolgendo un sindacato». «Le versioni sulla presenza sono ben distanti - ha rimarcato Berardinelli - strano che siano presi provvedimenti sulla base di una foto scattata da non si sa chi». In tema di controlli la Diomedi ha chiesto conto sulla mancata visione delle immagini (poi cancellate come prevede la legge) legate al raid vandalico contro la vetrata del Passetto. «Dovevo essere io ad avvisare la Polizia locale subito dopo aver saputo il fatto, me ne assumo la responsabilità» ha affermato l’assessore Foresi.

 

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Corriere Adriatico