Ancona, la vendetta di fuoco dell’ex cameriere: «Quella notte poteva bruciare tutto»

Ancona, la vendetta di fuoco dell’ex cameriere: «Quella notte poteva bruciare tutto»
SIROLO «Se non mi fossi svegliato quella maledetta notte, sarebbe andato tutto a fuoco tutto. Non solo il ristorante, ma anche i piani alti dove ho la mia abitazione e le...

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SIROLO «Se non mi fossi svegliato quella maledetta notte, sarebbe andato tutto a fuoco tutto. Non solo il ristorante, ma anche i piani alti dove ho la mia abitazione e le mie camere». A lanciare l’allarme per il rogo al ristorante Terrazzamare di Sirolo è stato Aldo Spadari, titolare dell’affittacamere Camera Con Vista, che si trova nello stabile del ristorante che lo scorso 18 settembre è stato preso di mira da un ex cameriere.

 

Il motivo del raid incendiario? Una vendetta: stando a quanto rilevato dai carabinieri, l’ex dipendente - un 39enne di Porto Potenza Picena finito ai domiciliari - non aveva preso bene il contratto stagionale terminato anzitempo. «Sono stato svegliato nel pieno della notte - racconta Spadari, zio del titolare del Terrazzamare - per il rumore dei tavolini che presumo venissero accatastati in un angolo della sala, vicino alle tende che coprivano le finestre che si sono subito incendiate. E per il crepitio dei vetri scoppiati. Ho visto prima del fumo bianco, poi delle lingue di fuoco. Sono sceso dalla mia abitazione al piano sottostante, dove dormiva mia nipote e bussando forte porta l’ho svegliata e tratta in salvo». Scesi in strada hanno chiamato vigili del fuoco e carabinieri. Per fortuna, l’affittacamere era vuoto, il ristorante aveva chiuso già da una settimana.

La paura

La paura è stata tanta: «Eccome, se non mi fossi provvidenzialmente alzato, forse io e mia nipote saremmo stati soffocati prima dal fumo e poi dalle fiamme che sarebbero salite ai piani superiori. E non sarei qui a raccontarlo. Il raid è stato ripreso dalle telecamere dello stabile: il 39enne avrebbe agito con il volto parzialmente coperto da un cappuccio. In mano teneva una mazza, quella che probabilmente aveva utilizzato poco prima per colpire il suv del suo ex titolare. Per il tentato incendio e il danneggiamento è finita nei guai anche la compagna del 39enne, accusata di aver fatto da palo: le è stato notificato l’obbligo di dimora nel comune di residenza, Reggio Emilia.

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Corriere Adriatico